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(servizio a cura di Vincenzo Lombardi) – Arriva sul palcoscenico più importante dello spettacolo italiano a 34 anni e lo fa con una canzone destinata a lasciare il segno, qualunque sia l’esito finale. Nel Sanremo2020 della lunga (e spesso esagerata) polemica, lui si presenta con una canzone forte che parla di un tema quotidianamente sempre più presente nel tessuto sociale come quello del bullismo. Un testo che ipnotizza al quale lui aggiunge una interpretazione intensa e cruda. A molti farà ricordare il “Signor Tenente” di Faletti ma lui è semplicemente Marco Sentieri da Casal di Principe, dal 4 febbraio tra gli attesi protagonisti del Festival della Canzone Italiana. Sarà tra gli otto finalisti della categoria Nuove Proposte che quest’anno torna ad avere un ruolo di primo piano nel corso dell’attesa e sempre più chiacchierata 70ma edizione della kermesse canora. Marco salirà sul palco dell’Ariston dopo un percorso difficile e tortuoso. In oltre 800 sono partiti per le selezioni, arrivando in dieci lo scorso dicembre a giocarsi i cinque posti disponibili per il grande sogno. La forza di “Billy Blue”, però, ha superato ogni ostacolo conquistando la meriata ribalta. La potenza della canzone di Marco è tutta nel testo che nonostante le atmosfere dark dell’arrangiamento, non cade in luoghi comuni e considerazioni da talk show. Con “Billy Blue” si parla di bullismo e disagio attraverso una storia diversa dal solito.

Classe 1985, nato a Napoli e con un curriculum dove non manca nulla tra esperienze da solista, band, singoli, concerti e presenze opening ai live di Clementino, Gemelli Diversi e Rocco Hunt. Un’esperienza con tante critiche positive ad “X-Factor” in Romania (dove è una piccola star) e tra qualche settimana l’occasione più importante e più attesa della carriera.   

Marco non siamo ancora sotto le luci delle telecamere ma sono iniziate le prove, un momento comunque speciale

Non si contano le emozioni. Ho voluto godermi ogni passo del tragitto che mi avrebbe portato sul palco con l’Orchestra del Festival. Ad un certo punto ho avuto i brividi. La prima sessione di prove si è conclusa in maniera positiva, siamo tutti contenti. La “squadra” (con me il fonico Pino Iodice e il maestro Danilo Liccardi che dirigerà l’orchestra) è pronta a questa meravigliosa avventura che affronteremo con entusiasmo, mettendo da parte ogni tipo di paura

Il momento più importante della tua carriera arriva a 34 anni…

Ho fatto la gavetta più dura possibile. Faccio musica da quando avevo dodici anni e nel 2018 avevo pensato di mollare. Mille sacrifici ma non succedeva mai niente di eclatante, anche se con la mia band ci siamo tolti tante soddisfazioni e siamo arrivati anche a cento “live” in un anno. Tre mesi fa suonavo in un locale a Mondragone, tra dieci giorni sarò all’Ariston davanti a milioni di spettatori. Incredibile come la vita possa cambiare in un attimo. Tutto questo grazie a “Billy Blu”, un testo dell’immenso Gianpiero Artegiani (autore di “Perdere l’amore” e di tanti altri classici della nostra musica), che mi ha letteralmente stravolto la vita, aprendomi le porte del sogno. Sono stato io a scegliere questa canzone e sono già contento del percorso che sta facendo

Il brano parla della piaga del bullismo senza giocare troppo con i luoghi comuni. Che rapporto hai con “Billy Blu”?

Un rapporto quasi di fratellanza che è scattato quando ho sentito i primi versi della canzone: “Magro come un chiodo, occhiali spessi un dito…”. Anche io negli anni della scuola ero un paffutello con gli occhiali spessi, il mio dialetto era più napoletano verace (per colpa di mammà…) che casalese. Mi è capitato di subire qualche piccolo atto di bullismo. Potevo scegliere altre canzoni per questo Sanremo Giovani, ma “Billy Blue” è stato il mio progetto sin dal primo momento”.

Il protagonista della canzone, però, con sorrisi ed amore riesce a superare le vessazioni e alla fine si dimostra più forte

Il messaggio di “Billy Blu” è che non bisogna avere rancore verso chi ci fa del male. Chi subisce atti di bullismo è spesso una persona timida che riesce a trovare sicurezze solo crescendo. Esattamente quello che fa Billy nella canzone: diventando grande tende la mano a chi lo aveva tormentato che nel frattempo aveva avuto una vita di soli fallimenti”.

Nella vita di tutti i giorni, invece, come si combatte il bullismo?

Sono padre di due bambini e mi rendo conto di come sia difficile oggi educare i figli rispetto al passato. La presenza e l’attenzione della famiglia è fondamentale. Non voglio cadere in frase fatte ma, i genitori devono controllare costantemente la vita dei propri ragazzi e, in qualche caso, intervenire anche in maniera forte per raddrizzare quei cammini che rischiano di prendere brutte pieghe. Trovo, inoltre, importanti anche i continui messaggi di sensibilizzazione che arrivano dalle istituzioni e dai personaggi famosi che spesso possono incidere più di quanto si creda. Il monologo di Tiziano Ferro sull’argomento bullismo e sull’apologia dell’odio è semplicemente esemplare”.

Marco Sentieri cosa si aspetta da questo Festival di Sanremo?

Che la canzone arrivi proprio al cuore dei bulli sperando che anche solo uno di loro possa ravvedersi ascoltando “Billy Blu”. Rappresenterebbe il vero successo, più di ogni altro premio

Sei cresciuto a Casal di Principe, una terra difficile, fatta di tante brave persone, ma anche di personaggi spesso legati alle cronache giudiziarie. Cosa ha rappresentato per te la musica?

La musica è stata la mia salvezza ma, ancora prima di questa passione, sono stati importanti i miei genitori che mi hanno tenuto lontano da tanti ambienti pericolosi facendomi frequentare l’oratorio di Don Peppe Diana. Le cose stanno cambiando lentamente e la gente sta aprendo gli occhi su tante situazioni. In questo periodo, a Casal di Principe, si respira un’aria di festa grazie alla mia partecipazione al Festival che metterà in luce la città non per cose negative. Il Sindaco, l’Amministrazione, i cittadini, sono già pronti a fare il tifo ed a sostenermi come fatto già a dicembre con una valanga di voti fondamentali per il mio accesso a Sanremo 2020. Li voglio ringraziare calorosamente

Il classico Sanremo pieno di polemiche e contestazioni sulle scelte dei cantanti? Tu che lo stai vivendo da vicino, cosa ci dici?

Dico che io faccio il tifo per Sanremo70. Mi auguro che sia un grande successo e sono sicuro che alla fine il pubblico apprezzerà questo cast perché ci sono davvero tutti i generi possibili. È un Festival molto “svecchiato” ed aperto a più generazioni. Per i giovani ci sono artisti come Elettra Lamborghini, Achille Lauro ed Anastasio. La grande tradizione italiana è in buone mani, quelle di Marco Masini e Michele Zarrillo. Il nuovo che avanza è sicuramente rappresentato dai Pinguini Tattici Nucleari e Rancore. A mio parere, Amadues ha costruito un bellissimo cast”.

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Vincenzo Lombardi