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Nell’ambito del dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, una pattuglia del dipendente Nucleo di polizia economico-finanziaria, mentre transitava sulla S.P. 131 (Lecce/Torre Chianca), veniva attirata da un fuoristrada intento a trainare su un carrello una barca di quasi 6 metri, priva di dati identificativi, con un grosso motore fuori bordo. Nonostante la barca fosse attrezzata per la pesca, ai Finanzieri non è sfuggito che l’ora e le circostanze potessero in realtà nascondere qualcosa di diverso sicché, insospettiti, hanno deciso di effettuare – prontamente – tutta una serie di accertamenti con la Sala Operativa del Comando Provinciale di Lecce per risalire all’effettivo proprietario e/o al conducente del veicolo in questione, risultato essere tale C.M., leccese, classe 1975. Lo stesso, da interrogazioni alle banche dati della Guardia di Finanza, risultava già segnalato per diversi precedenti di polizia in materia di traffico di stupefacenti, nonché solito accompagnarsi con persone, anch’esse interessate da precedenti specifici di polizia. Pertanto, i militari avviavano immediatamente delle investigazioni per risalire all’effettivo domicilio di C.M. ed alla eventuale disponibilità di luoghi dove lo stesso poteva condurre e ricoverare l’imbarcazione, anche per poter capire se, effettivamente, si trattasse davvero di una “giornata di pesca” ovvero se la barca fosse stata usata per un qualche traffico illecito, magari con l’altra sponda dell’Adriatico. E proprio nei pressi di Borgo San Nicola, in piena città di Lecce, i militari individuavano un’abitazione, con annesso piazzale, dove la barca era stata ricoverata e nascosta da occhi indiscreti, dato l’alto muro di cinta che circondava il plesso.

Redazione On Line