00 3 min 4 anni

L’operazione di ieri della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha visto coinvolti i sub e i gommoni dei Vigili del Fuoco in uno con le Guardie Ambientali Metropolitane in località Tavernola, ha portato sotto i riflettori nazionali l’ormai noto lago dei veleni: 10.000 metri quadri per 4 metri di profondità da cui è stato preso ogni sorta di rifiuti possibile ed immaginabile. 25 anni di riempimento abusivi, più o meno da quando quella vasca fu considerata un alveo naturale in caso di frane. Il sito oggi è sotto sequestro in attesa dei risultati Arpac che ne monitoreranno addirittura l’eventuale radioattività. 25 anni che però associazioni e cittadini ne indicano la pericolosità. Così come per un’altra cava in zona Monticello Volpone, area oggi addirittura coltivata. Se via Tavernola si trova al di sopra della falda acquifera, via Monticello Volpone addirittura si trova a ridosso. Eppure nessuno di questi siti è censito tra quelli inquinati né potenzialmente pericolosi, anche se alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti. E forse ne mangiamo addirittura i frutti.

La Procura, ieri, ha scoperchiato il vaso di Pandora sanfeliciano. I media nazionali hanno scandalizzato chi non aveva occhi per vedere, lontani da un territorio da troppo tempo abbandonato a se stesso.

Trovare e perseguire i colpevoli o anche chi si è certamente reso complice dei colpevoli con le proprie omissioni è fondamentale, ma non basta più. Chi ha responsabilità deve assumersene e farci capire in che modo e con quali tempi avverrà la bonifica.

I riflettori nazionali si spegneranno quasi subito; rimarrà sicuramente l’aggressione alla troupe e ai giornalisti che raccontavano i fatti: ennesimo schiaffo alla città e a tutta la comunità.

Le dichiarazioni del sindaco Ferrara che hanno difatti stigmatizzato l’aggressione sono importantissime. Ma sono le sole che ha ufficialmente espresso. Troppo poche. Poche le parole da parte dell’amministrazione comunale; assenti provincia e regione. Nessun impegno dal Ministro Costa che pur è stato investito del problema dai 5 stelle locali.

Intanto il lago e la cava dei veleni continuano e mietere vittime, così come pure l’inquinamento atmosferico, ad oggi con 7 giorni su 14 in cui le pm10 hanno raggiunto valori illegali. E illegale resta il Comune e chi lo amministra non volendosi dotare di alcun regolamento di contenimento delle polveri sottili, mentre Torino, Firenze, Treviso chiudono il traffico per soli 5 giorni di sforamento; Roma oggi lo fa anche ai veicoli euro 6. Giovanni Ferrara e la sua amministrazione sono stati investiti del problema da diverse associazioni, cosa aspettano ad intervenire? È sempre necessario che la magistratura faccia il primo passo?

Eccoci al giorno dopo. Nulla è cambiato, nulla cambierà. Il giorno dopo è senza domani.
(an. re.)

Redazione On Line