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MADDALONI- Le certezze sono due: manca il personale ed esiste un piccolo esercito di lavoratori (circa 1500) da poter utilizzare in attività utili per la collettività. manca il personale per i servizi comunali e si possono, secondo i parametri fissati dalle norme, utilizzare i percettori del reddito di cittadinanza come supporto ai servizi di pubblica utilità. Senza aspettare che decollino i «Progetti utili alla collettività» (detti Puc e previsti per legge), il comune si è mosso con largo anticipo. Chiediamo dettagli al vicesindaco Gigi Bove su cosa sta accadendo.

Gigi Bove

Esiste una carenza di personale, in questa congiuntura storica, in comune senza precedenti. Cosa si può fare o pensate di fare con i percettori del reddito di cittadinanza?

Certamente nella platea o nell’elenco dei beneficiari del reddito si possono reperire competenze, disponibilità e ausili importanti per «affiancare, mettere a supporto e integrare nei servizi già garantiti dall’ente locale». Ma oltre ai principi, su questa vicenda, va fatta chiarezza.

In che senso?

L’ente locale può disporre progetti e orientamenti. Ma per passare ad una fase operativa bisogna passare attraverso l’applicazione delle norme che prevedono che le competenze in possesso dei beneficiari, secondo i profili formulati dal Centro per l’Impiego, siano poi messe in relazione e rese compatibili con i progetti del Comune. E questo, in tutta Italia, è un lavoro ancora in divenire.

Facendo una fuga in avanti, il comune di cosa avrebbe bisogno?

Di tutto quello che i cosiddetti Puc consentono: dagli operatori di supporto per la «tutela dei beni comuni» come ville, villette, scuole, spazi pubblici; ma anche per le scuole, beni artistici e monumentali, nel Museo civico, per la tutela ambientale e soprattutto di ausilio agli operatori impegnati nell’assistenza domiciliare di anziani e disabili. Ma sia chiaro, sempre secondo la legge, si tratta di personale ausiliario non di dipendenti comunali. Non creiamo illusioni o false aspettive.

Quindi, bisogna aspettare che il coordinamento con i Centri per l’Impiego entri nella fase attuativa?

Non solo con i Centri per l’Impiego ma anche con enti non profit che potrebbero sostenere progetti di utilizzo. Per quanto mi consta, tutti i comuni hanno le idee chiare sulle cosa serve e cosa fare. manca l’ultimo metro: la fase attuativa dei Puc. Maddaloni c’è su questo argomento e da tempo. Aspettiamo con impazienza.

Redazione