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Inutile girarci attorno, il fatto della settimana è la “scoperta” con risonanza nazionale della cava detta dei veleni in San Felice a Cancello.

Ne sono stati versati di fiumi di inchiostro e consumata energia per i byte per raccontare questa vicenda, con il risvolto amaro poi anche dei giornalisti picchiati. 

Vogliamo solo porre l’accento su un punto diverso. 

Ultimamente si fanno tante conferenze o incontri con la cittadinanza con tema ambientale, ci sta addirittura in vigore proprio a San Felice una ordinanza che rende il comune plastic free.

Tutte cose buone e giuste. 

Ma bisognerebbe adesso concentrarsi nel mappare il territorio, magari non solo di San Felice, perché non è assolutamente detto che siamo davanti a un caso isolato. Infatti, come è tristemente tutte le cave del casertano diventano poi delle discariche. Bene sarebbe se gli enti comunali, magari con l’aiuto delle associazioni presenti. Si eviti un’altra vergogna.

Al momento è stata emanata un’ordinanza che dovrebbe costringere i proprietari del sito al ripristino dei luoghi. Ordinanza che probabilmente rimarrà un provvedimento solo sulla carta visto che il lavoro da fare è assolutamente immane. Un atto che magari andava fatto prima. Eh già nessuno sapeva nulla, non che non vi fosse una discarica, ma dell’entità della stessa certamente. Ecco perché va fatto un monitoraggio costante del territorio, e poi tenere tutto sotto controllo che solo un monitoraggio fatto una tantum non serve a niente. 

Comunque fosse solo questo il problema, mettiamoci la Regione Campania che vuole coprire la cava sita in Santa Maria a Vico della località Pezza con del materiale che a lor dire sarà inerte e non pericoloso. 

Mettiamoci che si vuole creare una nuova cava come è noto in quel di Durazzano, che nonostante gli incontri con varie autorità regionali e tanti sorrisi e belle parole, speranze e promesse … ancora non si vede un atto della Regione che la faccia tornare sui suoi scellerati passi.

Alfredo Ferrara