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MADDALONI- Nuovi scricchiolii e nuovo intervento preventivo della Procura della Repubblica. La caserma borbonica ora minaccia le abitazioni private e un convento. Le segnalazioni sono arrivate anche ai magistrati che già sono intervenuti con l’atto di sequestro preventivo. E ora si ricomincia con una nuova ispezione. Ne parliamo con l’on. Antonio Del Monaco che ha presenziato all’ennesimo incontro.

Antonio Del Monaco

Nuovi punti di crollo e nuova mobilitazione che sta succedendo?

Il Procuratore capo Maria Antonietta Troncone, raccogliendo le segnalazioni, ha ordinato che sia eseguita una nuova ispezione sulla struttura. Martedì, i tecnici dell’Agenzia del Demanio, dell’Ufficio tecnico comunale faranno nuovi sopralluoghi. Sono tre i punti messi sotto vigilanza: le due aree laterali, la parte posteriore confinante con il convento dei carmelitani.

E poi c’è la questione dei tetti ancora sfondati?

Il secondo lotto funzionale dei lavori deve assolutamente mette fine alla emergenza tetti dopo che si è intervenuti per evitare il crollo del fronte principale e dell’angolo di nord-est. E’ chiaro che le opere di consolidamento urgente vanno adeguate per eliminare tutte le condizioni di pericolo.

C’è la disponibilità dell’Agenzia del Demanio a risolvere il caso?

Il «secondo lotto dei lavori» è stato sospeso per essere ampliato. Oltre l’emergenza stringente dei crolli imminenti bisogna risolvere e cancellare tutti i senali di cedimento, denunciati dai residenti, dai privati interessati e persino dal Convento dei Carmelitani Scalzi (confinanti con il ovest dell’ex quadrilatero militare).

Stiamo parlando di cancellare, per sempre i rischi e i pericoli reali. Ma è pur sempre emergenza. La vera sfida è cosa fare con questa enorme struttura. Senza destinazione è destinata ade essere usurata dal tempo e dal degrado?

Questo è il vero e unico obiettivo che bisogna centrare. Ma prima bisogna passare attraverso la messa in sicurezza. Intanto, è congelata la procedura di vendita all’asta dell’immobile, inserito nell’elenco delle proprietà demaniali in dismissione.

E il futuro?

E’ tutto da pianificare. C’è un futuro prossimo e riguarda l’evitamento dei crolli. Quello a medio e lungo periodo va concertato con il comune, l’Agenzia del Demanio e, su mia proposta anche con l’Università e tutti gli enti interessati all’immobile non più cadente.

Redazione