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MADDALONI- Molte chiacchiere e tante polemiche. A che punto è l’istruttoria (attesa dal giugno scorso) di autorizzazione della Soprintendenza per l’abbattimento e la ricostruzione del Ponte Vapore? Fatto il sopralluogo, la perizia, manca il giudizio finale della commissione regionale. Calendario alla mano, una questione da risolvere entro il mese. A che punto è il progetto di Rfi? In fase avanzatissima: ci sono il finanziamento (2,5 milioni di euro), il progetto esecutivo, l’atto propedeutico per l’affidamento dei lavori, gli accodo con Telecom e Snam gas. E sono pronti pure gli espropri per le fasce laterali per allargare la carreggiata. Cosa manca? il coordinamento sul territorio. La questione dei ritardi della Soprintendenza, a ben vedere, è un falso problema, perchè se i cantieri aprissero domani mattina serve sempre una riorganizzazione logistica della viabilità di quartiere. Viabilità da fare indipendentemente dai tempi burocratici per avviare le opere. Quindi, indipendentemente dai tempi della Soprintendenza e dalla consegna del nuovo ponte, serve una riorganizzazione della viabilità E cosa si può fare? Prima soluzione: messa in sicurezza di via Baldina solo per il traffico della auto con carreggiata chiusa ai mezzi superiori ai 2,50 metri di larghezza. Funzionerebbe da arteria parallela a via Cancello al servizio della viabilità di quartiere. Un intervento che permetterebbe di ritenere re tollerabili pure i tempi della burocrazia. Seconda ipotesi, utilizzare i terreni non coltivati che dalla statale ex 265 raggiungono via Cancello. Realizzare una viabilità straordinaria come quella che si farà lungo l’Appia quando ci sarà lo scavo della trincea ferroviaria. In questo caso, bisognerebbe trattare con un briciolo di buon senso con l’unico proprietario del suolo. Terza ipotesi, adeguare le strade vicinali private confinanti con via Monaca sempre da destinare al transito dei residenti. Non sarebbero interventi inutili perchè adeguerebbero la viabilità secondaria, di quartiere alternativa che comunque manca nell’attesa della riapertura dell’ex provinciale Nola-Caserta. Si tratta di investimento modesti a sostegno della riqualificazione delle periferie. Non sarebbero soldi sprecati. Sprecati sarebbero i fondi investiti nella realizzazione delle nuove barriere (chiesta dalla procura) per riaprire il ponte che poi dovrebbero essere abbattute entro 12/24 mesi. Non tutti i mali vengono per nuocere.

La tratta iniziale di via Baldina (lato via Forche Caudine)
Redazione