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MADDALONI- La transizione tra il 2018 e il 2019 porta via una latro disagio. Meglio tardi che mai. Disposto il miglioramento e l’adeguamento funzionale del blocco chirurgico dell’ospedale di Maddaloni: a 12 anni dall’inaugurazione e a sei dalla segnalazione delle carenze del sistema di condizionamento, gli interventi risolutori, sempre programmati e mai completati, sono entrati a pieno regime da ieri. Si rallenta sensibilmente ma non si ferma l’attività chirurgica. Via i tubi inadeguati e le caldaie che non garantivano una condizione microclimatica ottimale nelle sale operatorie. Un analogo intervento è stato eseguito presso l’ospedale di San Felice a Cancello. A Maddaloni, si rimette in sesto un sistema di condizionamento che, secondo normativa, deve sempre garantire una temperatura interna costante (tra i 20 e 24 gradi centigradi) e un’umidità controllata tra il 40 e 60 per cento. Ma l’intento è più radicale perché si interverrà sul sistema di ricambio di aria, e di filtrazione. Il 2019 si presenta come l’anno degli impegni per la riqualificazione funzionale e il rilancio operativo del nosocomio: già pronti 374 mila euro per l’ammodernamento del Pronto Soccorso; arriva la Tac 3D per la Radiologia ed è in dirittura d’arrivo il progetto di riqualificazione ristrutturazione del terzo piano (quasi 2.8 milioni di euro fondi ex articolo 20). In questa transizione molto importante c’è da segnalare, fatta eccezione per il Movimento Cinque Stelle e le ispezioni avviate dai parlamentari, il silenzio assoluto anzi l’assenza gravissima dei partiti e dei movimenti politici locali. Nei fumosi e inconcludenti comunicati stampa, che ingombrano le caselle di posta elettronica, non un rigo è destinato alla sfida del rilancio dell’ospedale cioè ad un servizio essenziale che serve un bacino di 270 mila utenti nonché tassello fondamentale della rete delle urgenze/emergenza regionale. Fa specie che, in questi giorni di dove si celebrano orge festive a colpi di pranzi solidali e di buonismo natalizio, non ci sia spazio o pensieri per l’unico vero servizio che garantisce i diritti e la dignità di tutti. Alla solidarietà pelosa della “madamine di carità” preferiamo la tutela militante dei diritti costituzionalmente garantiti. E su tutti il diritto alla salute. E’ imbarazzante l’atteggiamento poi di quelle parti politiche che reggono le sorti della sanità regionale: l’attenzione maniacale per la gestione di spazi di potere e le poltrone della “sanità dello spoil sistem» fa il paio con il disinteresse e il silenzio per i problemi della sanità reale, quella che si fa carico dei problemi quotidiani dei cittadini reali.

Redazione On Line