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di Luigi Ottobre

Accade spesso che per risalire la china è necessario prima toccare il fondo. Quanto ai risultati il Napoli l’ha raschiato già da un po’, raggiungendolo anche sul piano delle prestazioni nel corso del primo tempo col Sassuolo

I primi 45 minuti al Mapei Stadium sono stati i peggiori della stagione azzurra, peggio anche di alcuni match conclusosi poi con la sconfitta dei partenopei. Il Napoli è sembrato quasi alle corde dinanzi al ritmo, all’intensità e alla velocità degli uomini di De Zerbi. C’è voluto il sempre miracoloso Meret per restare aggrappati alla partita, mentre ci si preparava all’ennesimo k.o. condito da un’altra insignificante prestazione. Sarebbe interessante capire che corde ha toccato Gattuso all’intervallo per scuotere una squadra che peggio di quanto fatto proprio non poteva fare. Nel secondo tempo è apparsa totalmente trasformata rispetto a quella del primo: pur correndo sempre qualche pericolo, il Napoli è andato in crescendo, pareggiando, creando occasioni e arrivando anche a meritare un successo del quale non si ricordava più il sapore.

Tre punti per ripartire, ma che non devono far pensare che il peggio sia passato

I problemi sia tecnici che tattici sono ancora lì e Gattuso sa benissimo che il lavoro è tanto, come da lui stesso ammesso nel post match. Ci dovrà mettere del suo, per trovare quell’equilibrio la cui mancanza ha tanto fatto male al Napoli e per dare ai suoi giocatori quella serenità che li porti a esprimersi come nel secondo tempo della gara di ieri. “Bisogna tornare a divertirsi“, le parole che Gattuso pronuncia fin dall’inizio della sua avventura partenopea: l’unico modo – probabilmente – per rivedere quel gioco dal quale da qualche anno a questa parte il Napoli non può prescindere. Il gioco va di pari passo con i risultati, come se fossero due facce della stessa medaglia: gli azzurri non sono capaci di vincere le partite “sporche” e non è un caso che il successo sia tornato dopo 45 minuti convincenti.

Il resto dovrà farlo la società. È necessario intervenire subito sul mercato per aggiustare un centrocampo ancora mal funzionante e per niente protettivo della difesa e per sistemare la corsia mancina. Intanto i tre punti riportano una ventata di fiducia, necessaria per affrontare il futuro con un pizzico di maggiore serenità e convinzione. Dopo la sosta ci sarà un poker di partite terribili: Inter, Lazio, Fiorentina e Juventus.

Luigi Ottobre