00 7 min 4 anni

di Luigi Ottobre

Il Napoli torna in campo dopo la sosta natalizia: al San Paolo arriva la capolista Inter nel posticipo della Befana

Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, presenta la sfida contro l’Inter in conferenza stampa. Gli azzurri hanno davanti un ciclo di partite complicato: “Non dobbiamo pensare di avere un ciclo terribile ma solo alla partita di domani. Ci manca un giorno, bisogna fare una grandissima prestazione. Affrontiamo la squadra più forte a livello fisico, che abbina a questo grande qualità e ha un allenatore fortissimo. Se facciamo la partita di Sassuolo saranno guai per noi, dobbiamo ripartire dagli ultimi 25-30 minuti di quella partita”. 

In cosa è necessario migliorare? “Nel tenere il campo, nella sofferenza. Abbiamo margini di miglioramento, solo il campo ci porta a migliorare. Voglio vedere l’entusiasmo, la voglia che i ragazzi stanno mostrando dal primo giorno. Vedo gli occhi di chi mi sta dando tutto”. 

Contro l’Inter una sfida particolare… “Sinceramente no. Oggi sono l’allenatore del Napoli e ne sono orgoglioso, il passato è passato. Penso all’Inter che è un grandissimo avversario, ha giocatori forti e una mentalità vincente”. 

Sul mercato: “Non è corretto parlarne, voglio rispettare il gruppo che ho. Se arriverà qualcuno, poi spiegherò il perché. Mi piace lavorare con le coppie, a centrocampo ci manca qualcuno”

Mertens non ci sarà – “Ha lavorato per giorni senza palla. Quando ha lavorato a livello aerobico tutto ok, nel momento in cui toccava la palla sentiva dolore. Ha ancora problemi, abbiamo deciso di mandarlo a casa per farlo manipolare un po’ dal suo uomo di fiducia. Tra qualche giorno tornerà qui“. 

Bisogna migliorare la difesa? “Sì, ma si tratta di collettivo. Qualcosa di buono a Sassuolo si è visto, i nostri terzini hanno fatto meglio rispetto alla gara con il Parma e bisogna continuare su questa strada. Roma non è stata costruita in un giorno, ci è voluto del tempo e noi dobbiamo continuare in questo modo”. 

Che Napoli ti aspetti di vedere? “Un Napoli che riesca a soffrire quando c’è da soffrire. Voglio vedere la squadra fare una corsa in più, dare tutto, anche perché poi quando abbiamo la palla nei piedi sappiamo cosa fare. Voglio vedere questo tipo di Napoli“. 

Conte ha inciso sulla sua squadra, quanto inciderà Gattuso? “Antonio ha dato una mentalità, l’Inter dà la sensazione che può stare una giornata nella metà campo avversaria. C’è grande entusiasmo, combattono su ogni pallone e abbinano grande qualità. L’anno scorso esprimevano un buon calcio, ma diverso rispetto a quello che fanno oggi. Giocano da collettivo, tutto merito di Antonio Conte. Vorrei questo dal Napoli”. 

Su Fabiàn – “Chi ha giocato a calcio sa che qualche prestazione al di sotto delle aspettative può arrivare. Grandissima fiducia in lui e in tutta la squadra. Fabiàn non si è allenato bene negli ultimi giorni, ma se starà bene scenderà in campo e giocherà”

Sente di tirare fuori da Insigne qualcosa dal punto di vista caratteriale? “Lo dite voi che non è un uomo, ha fatto tanto in carriera ma nessuno gli ha mai regalato niente. Quando vede che i miei giocatori danno il cuore, io sono pronto a dargli tutto. Da quando sono arrivato, questa squadra mi sta dando tantissimo e anche di più. Questa è la strada giusta. Insigne è penalizzato dal fatto di essere napoletano, quando accade qualcosa è il primo a prendere gli insulti. Ora deve pensare solo ad allenarsi e a migliorare la sua condizione fisica”. 

Cosa vuol dire essere un leader? “Essere coerenti, non aprire la bocca tanto per farlo. Arrivare prima degli altri agli allenamenti e dare l’esempio. I compagni ti fanno diventare leader, il gruppo di lavoro e non te ne accorgi. Cominciano a chiederti, a seguirti. I comportamenti e gli esempi creano i leader. Non devo esserlo io, devo solo mettere le regole e farle seguire. Poi bisogna responsabilizzare non solo un calciatore, ma più di uno”. 

Sulla formazione – Abbiamo provato a recuperare Koulibaly, grande disponibilità da parte sua ma non è il caso di rischiare di perderlo per tanto tempo. Mi sembra corretto rispettare il calciatore. Poi vedremo come sta Ruiz e decideremo chi giocherà se non dovesse farcela. In questo momento i vertici bassi sono Fabiàn e Gaetano, Elmas lo vedo più mezzala”.

Ti aspetti qualcosa in più da qualche giocatore? “Il singolo calciatore ti può far vincere una partita, ma il gruppo ti dà la continuità. Spero di raggiungere presto il giusto spirito di squadra, dobbiamo continuare a lavorare e penso che tra qualche settimana potremo tirare la prima linea e fare un bilancio”. 

Dopo Parma c’era paura, dopo Sassuolo c’è più fiducia? “Dopo la partita ho detto che non siamo guariti, il primo tempo è stato imbarazzante. Ma siamo stati bravi a restare in partita, perché poi una squadra come la nostra poi può uscire fuori con la qualità. Abbiamo fatto qualcosa di diverso nel secondo tempo uscendo fuori, però questo non basta per raggiungere qualcosa d’importante”.

Il Napoli può ridurre in campo il gap con l’Inter? “Sono 18 punti di differenza, all’inizio era impensabile per come erano andate le ultime stagioni. In questo momento la distanza è troppa, i valori del Napoli sono importanti. In questo momento non dobbiamo guardare la classifica ma pensare partita dopo partita e a migliorare quotidianamente, per poi raccogliere quello che facciamo durante la settimana. Ora pensiamo solo alla partita contro l’Inter, che è molto importante”. 

Su Lozano – “L’ho visto molto bene negli ultimi giorni. Abbiamo cambiato modo di lavorare, se andate a vedere negli ultimi due anni ha giocato da esterno nel 4-3-3. Ma deve migliorare, non deve fare 20 o 30 scatti per poi non averne più ma 120/130 come faceva al PSV. Se riesce a fare questo, per noi può essere molto importante. Ora Callejon è più avanti, conosce il campionato italiano. Lozano nei primi mesi ha giocato da punta, voglio vederlo sempre come l’ho visto negli ultimi giorni“. 

Sulla formazione – “In difesa c’è Luperto, abbiamo provato anche Di Lorenzo. Vedremo chi sta meglio. Allan ha sempre giocato mezzala. Anche io ho giocato davanti alla difesa qualche volta, ma non era il mio ruolo. Allan fa la mezzala, è il suo ruolo. È portato a guardare in avanti, gli piace pressare in questo modo, ma lo sapevo già”.

Luigi Ottobre