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(di Nello Ferraro)


Ultima partita dell’anno giocata al San Paolo tra il Napoli di mister Ancelotti, in cerca di riscatto dopo la beffa last minute di San Siro, ed un Bologna in piena zona retrocessione del suo allievo Pippo Inzaghi, talmente in bilico da far invidia ad un autista di linea. Partenopei privi del capitano Hamsyk e degli squalificati Insigne e Koulibaly, quest’ultimo protagonista della serata con striscioni e cori unanimi a lui dedicati dai tanti tifosi presenti “siamo tutti Koulibaly”, la cui assenza si è notata soprattutto in campo oltre che per i due gol subiti di testa, anche per la mancanza di impostazione ad inizio azione e per le sue sortite offensive. Inizio partita nettamente a favore dei felsinei che con Poli, prima al 3’ e poi al 11’, sfiorano il vantaggio che, invece, trova Milik al 15’ con un gol di rapina dopo una serie di rimpalli tra Mertens ed i difensori avversari, cosa che porta il direttore di gara ad assegnare la rete dopo circa due minuti di attesa di conferma dal Var. Gol che sblocca la squadra di casa che nel giro di pochi minuti porta quasi al raddoppio, prima con un gran tiro a giro di Mertens salvato da Skorupski sotto il sette, poi con due colpi di testa di Milik, di cui uno che scheggia la parte superiore della traversa e l’altro centrale ma debole. Nell’azione successiva, però, il Bologna trova il pareggio al 37’ sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, con deviazione vincente di testa del roccioso attaccante Santander, da infortunato, che dopo pochissimi minuti lascia il posto a Falcinelli. Secondo tempo che inizia senza cambi, con il Napoli che continua a giocare a ritmo lento ma che cerca di sfruttare maggiormente le fasce occupate dalle coppie Gholum/Verdi a sinistra e Malcuit/Callejon a destra, vista la presenza al centro dell’attacco di Milik che al 51’ sfrutta il suo fisico e la sua testa, per tramutare in gol un pregevole cross di esterno destro del terzino ossigenato. Dopo 7’ Ancelotti decide di inserire il palleggiatore Ruiz al posto dell’esterno Verdi, cosa che permette agli azzurri di gestire meglio il fraseggio e di coprirsi di più, rischiando poco ma attaccando, però, anche meno. Al 68’ secondo cambio con Mario Rui che prende il posto di Gholum, logicamente e fisiologicamente stanco dopo il tour de force post recupero. Napoli che non chiude la partita e, anzi, a dieci minuti dal termine si fa raggiungere dal Bologna con un gol quasi fotocopia del primo grazie ad un colpo di testa di Danilo che sfrutta il suo terzo tempo e la difesa a zona dei partenopei. Dopo tre minuti Ounas prende il posto di un Callejon ancora a zero reti (con l’attenuante di giocare in una posizione ed un modulo diverso dallo scorso anno), ma l’esterno algerino anziché andare sul fondo e cercare la testa di Milik predilige accentrarsi con il suo sinistro, contribuendo, così, ad intasare il centro di una difesa già affollata come un centro commerciale a Natale. Quindi, visto che l’attaccante polacco è inoffensivo, ci pensa il furbo Mertens, chiamato Ciro perché ormai è più napoletano che belga, a tirarsi fuori dal traffico dell’area di rigore e lasciar partire un forte tiro dai 20 metri che si va ad infilare nell’angolino basso, complice anche il non perfetto intervento del portiere polacco Skorupski (è il cognome o il codice fiscale?). Partita finita, anzi no, visto che nel recupero il Bologna ha ancora due occasioni per pareggiare sempre sugli sviluppi da calcio d’angolo salvate da Meret e, soprattutto, da Mario Rui. Tra le due occasioni dei bolognesi è da segnalare un intervento dubbio nei confronti di Ounas, ma l’arbitro decide che non è il caso di andarlo a visionare al VAR, giusto per aumentare gli episodi su cui discutere per quanto accaduto sugli altri campi (per i quali occorre un capitolo a parte…). Vittoria sofferta del Napoli che gli consente di affrontare con serenità una sosta benedetta visto il calo fisico evidente, e sconfitta a testa alta del Bologna che dovrebbe bastare all’ex bomber di Ancelotti, con cui ha condiviso ben 229 partite, per salvare la panchina.
Difficilmente dovrebbero arrivare sorprese dal mercato di gennaio, quest’anno rispetto allo scorso non pare ci siano trattative quasi concluse con altre squadre italiane, ma se volessimo sapere qualche novità, in ogni caso, dovremmo aspettare i vari speciali sulle pay tv degli esperti con le interviste ai diretti interessati, o meglio ai direttori interessati quali Marotta, pardon, Paratici!

TABELLINO
NAPOLI Meret 6; Malcuit 6.5, Albiol 6, Maksimovic 6, Ghoulam 5.5 (23′ st Mario Rui 6); Callejon 5.5 (38′ st Ounas s.v.), Zielinski 6, Allan 6.5, Verdi 6 (13′ st Ruiz 6); Mertens 6.5, Milik 7. A disposizione: Diawara, Hysaj, Ospina, Luperto, Karnezis, Rog, Younes. Allenatore: Ancelotti
BOLOGNA (3-5-2): Skorupski 5.5; De Maio 6, Danilo 6.5, Helander 6; Mattiello 6.5, Poli 7 (34′ st Orsolini s.v.), Pulgar 6, Svanberg 6(36′ st Nagy s.v.), Dijks 6.5; palacio 6, Santander 6.5 (42′ pt Falcinelli 6). A disposizione: Gonzalez, Da Costa, Destro, Donsah, Calabresi, Mbaye, Okwonkwo, Krejci, Dzemaili. Allenatore: Inzaghi
ARBITRO: Calvarese di Teramo
MARCATORI: 15′ pt Milik (N), 37′ pt Santander (B), 6′ st Milik (N), 35′ st Danilo (B), 43′ st Mertens (N).
NOTE: Ammoniti: Pulgar, De Maio (B); Malcuit, Allan (N). Recupero: 3′ e 4’ – 46.585 spettatori per un incasso totale di 710.439,33 euro.

bocchetti