00 5 min 7 anni


“Insieme di persone riunite, organizzate e operanti per il conseguimento di un fine comune”. Questa è la definizione di un’associazione. Ma come spiegare che questa associazione non è un’associazione qualunque? Certo, forse in termini di fama, non possiamo paragonarla a nomi come “save the children”, come “Emergency”, come ” telefono azzurro”, ma in termini di cuore la potremmo paragonare a tutte delle associazioni sopra elencate. E come se potremmo farlo! ” Mamme progettiamo un sogno” è il cuore che batte, è il desiderio di cambiare, è la voglia di cambiare, è semplicemente la forza delle mamme. Sostenute e supportate dal dott. STEFANO PICCOLO, medico pediatra dei loro bambini, queste mamme di Portico di Caserta e Macerata Campania, capitanate dalla presidente Cristina Palmiero, nel loro piccolo si alzano le maniche ,e semplicemente, agiscono. I sogni e i progetti di queste mamme sono infiniti e tutti volti a difendere i diritti dei più deboli, sia che essi siano bambini, disabili o disagiati. Lottare per loro, e pensare per loro un mondo più giusto. Due di questi sogni sono assolutamente degni di essere portati alla luce. Le mamme di “mamme progettiamo un sogno” hanno organizzato già diverse iniziative benefiche per raccogliere i fondi necessari per la nascita di un parco giochi attrezzato. E poiché, tutti i bambini hanno diritto di giocare, il loro parco sarà un parco speciale. Speciale come tutti quei bambini costretti su una sedia a rotelle o che per varie disabilita’ non possono divertirsi su una semplice altalena, o su un semplice scivolo. Le attrezzature esistono in commercio ormai da anni, e la forza di volontà che unisce queste mamme grida a gran voce che tutto ciò non può e non sarà un’utopia ma sarà la bellezza di una splendida realtà. Il secondo sogno ha un nome e un cognome: si chiama Vanna Mocerino. Vanna è una giovane mamma che a causa di una malattia invalidante, la polineuropatia, è costretta a vivere su una sedia a rotelle, imprigionata nella sua stessa casa. Ogni giorno, combatte la sua battaglia non solo con tutto ciò che fisicamente comporta la sua patologia ma anche con chi le impedisce di essere indipendente. L’asl, in base al nomenclatore fermo da ormai 18 lunghi anni, non può fornire lei una pedana per scendere i gradini della sua abitazione se non vive con una persona maggiorenne. E quando amici o volontari non sono con lei ad aiutarla in questa, oserei dire, impresa, lei è costretta a scendere ben 48 gradini seduta sugli stessi, trascinando letteralmente il suo corpo per terra ,con tutto ciò che questo può comportare per la sua incolumità. Quando finalmente riesce ad uscire, e respirare un po’ il profumo della libertà, della normalità, dell’autonomia, ecco che ritorna a sentire il fetore della reclusione, della prigionia. Di nuovo si ritrova in una gabbia a cielo aperto. Perché ancora, alle porte del 2017, stiamo qui a scrivere e parlare di barriere architettoniche. Vanna non chiede miracoli, Vanna vorrebbe poter entrare in un negozio, in una chiesa, vorrebbe poter prendere un autobus, vorrebbe poter fare una lunga, meravigliosa passeggiata con suo figlio, vorrebbe semplicemente poter vivere la vita, la sua vita. Fatta di cose semplici, di gesti semplici, di facili sorrisi e facili emozioni. Per questo motivo L’associazione “mamme progettiamo un sogno” vorrebbe ridarle indietro ciò che è suo, regalarle un paio di ali. Le ali della libertà. I costi per una pedana e per una piattaforma esterna sono molto alti. Una spesa che Vanna da sola non può affrontare. Pensate che si aggirano sui 17 mila euro per l’una e circa 28 mila euro per l’altra. È dovere di tutti aiutare questa donna perché Vanna non è semplicemente Vanna. Vanna è mia madre, Vanna è mia sorella, è mia zia, è mia nonna, è mia amica, Vanna potrei essere io. L’11 e il 12 febbraio si terra’ uno spettacolo benefico al teatro Izzo di Caserta in collaborazione con l’associazione Dan-Tea per “mamme progettiamo un sogno” e Vanna Mocerino. Lo spettacolo, dal nome NAPOLITUDINE pizza, pezzi e pazzi è diretto da Michele Cupito con le coreografie di Luana di Lillo. L’unico motto che unisce queste mamme è : Insieme si può. Non potrei finire questo articolo senza citare una delle frasi più emozionanti di Madre Teresa di Calcutta: “quello che noi facciamo è solo una goccia nel mare ma se non lo facessimo, il mare avrebbe una goccia in meno”.
“Mamme Progettiamo un Sogno”

bocchetti