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MADDALONI- La chiusura, sebbene a tempo determinato, sarà inevitabile. Se i Nas hanno sequestrato i cumuli di rifiuti non ancora rimossi sul piazzale esterno, l’Asl e l’Arpac hanno usato la mano pesante. Per la verità, hanno passato in rassegna tutte le carenze strutturali, organizzative, logistiche e quindi igienico-sanitarie del mercato ortofrutticolo. E come per quello di Aversa saranno necessari lavori precisi, mirati e lunghi. Ma ad aprire l’elenco c’è la madre di tutte le prescrizioni: i lavori urgenti per la rimozione di alcune «inadeguatezze igienico-sanitarie» vanno svolte senza rischio di contaminazione per i prodotti ortofrutticoli. Pertanto, per rispettarle, sarà inevitabile la chiusura anche se limitatamente agli interventi di adeguamento che riguardano: la mancanza si una pavimentazione impermeabilizzata adeguata per le aree di stoccaggio, alternativa e integrativa al pavimento industriale esistente; bagni funzionanti e a norma (mal funzionanti e tenuti anche peggio); rifacimento di muri scrostati e di alcuni box; ripristino e adeguamento funzionale dell’impianto antincendio; insufficiente la divisione tra le aree di vendita, le zone amministrative e quelle di deposito. Controllata anche la tinteggiatura, l’areazione, il mantenimento delle pulizia dei locali. E c’è molto altro ancora. Tempo 60 giorni per intervenire. Adesso, ci sono tre problemi da risolvere: trovare i soldi per i lavori urgenti; eventualmente programmare la sospensione delle attività e completare le bonifiche (previo dissequestro) dei cumuli di rifiuti non rimossi.

Redazione