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MADDALONI- Abbattimento e ricostruzione immediata del Ponte Vapore. Linfrastruttura, appena sequestrata, non riaprirà più: il Comune vuole l’apertura invece dei cantieri per la sostituzione e la costruzione di un punte a doppia carreggiata, largo almeno nove metri, con marciapiedi laterali, illuminazione laterale e percorso in sicurezza dei pedoni. Cioè vuole la cantierizzazione del progetto approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale il 30 settembre scorso e finanziato da Rfi con 2,5 milioni di euro. Una cosa è certa: non potranno passare più i Tir. Lo scrive a chiare lettere la Procura della Repubblica: eventualmente dovessero essere messe in opera restrizioni di carreggiata a norma (della durata di 12-24 mesi) si transiterà a senso unico alternato e dovranno essere costruire barriere di cemento contro i mezzi superiori ai 35 quintali. Le furbate dei camionisti, che fanno finta di non conoscere il codice della strada, sono finite. Anche perchè da questo momento qualsiasi infrazione non corrisponde ad un verbale ma ad una denuncia penale. Sulle opere temporanee di restrizione da realizzare ne parliamo con il sindaco Andrea De Filippo.

Allora realizzerete muri di cemento contro i Tir da abbattere entro 12 mesi?

Nemmeno per sogno. Aspettiamo da cinque mesi l’avvio dei cantieri. Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo sprecare soldi pubblici: non si cambiano i pavimenti in un palazzo che deve essere abbattuto. Per questo, così come abbiamo fatto nelle scorse settimane, faremo di tutto affinchè il parere finale della Soprintendenza arrivi in questi giorni.

Andrea De Filippo

In concreto, ponte nuovo e basta?

Non è un mio convincimento, ma la volontà del Consiglio Comunale che, all’unanimità, ha approvato un progetto per un ponte nuovo, a norma, a doppia corsia, illuminato che protegge anche i pedoni e con marciapiedi larghi. Ripeto: dal 30 settembre aspettiamo l’apertura dei cantieri. Dico pure che ci sono i pareri favorevoli di Telecom, Snam Gas e di tutte le società coinvolte nella gestione dei sottoservizi. E, ora, che le procedure sono alle battute finali non ci accontetiamo dei rimedi temporanei. Vogliamo la soluzione definitiva per ammodernare definitivamente il passaggio sull’ex statale 265.

Nel frattempo, esiste un problema di mobilità locale, rionale e di quartiere, anche con i cantieri, che farete?

Ecco, è giusto rimarcare che vanno affrontati i problemi della mobilità dei residenti, rionale e di quartiere. Cioè di chi vive e si sposta con la macchina. Ma non vanno trovate soluzioni per far circolare i camion.

A cosa si riferisce?

Stiamo seriamente valutando un allargamento e un adeguamento di via Baldina. E’ la soluzione alternativa più praticabile. Ma premetto: si tratta di un intervento che permetterà solo il transito delle auto. Il vero problema, che è poi la vera causa che ha portato al sequestro del Ponte Vapore, è il transito dei Tir. Senza l’aggressione delinquenziale al territorio dei mezzi pesanti, la circolazione veicolare ordinaria non sarebbe stata interdetta sul Ponte Vapore. Ora, visto che non ha senso costruire le barriere anti camion su un ponte che deve essere abbattuto, vanno fatti invece interventi affinchè i Tir non utilizzino via Baldina che deve essere, lo ripeterò all’infinito, un’arteria al servizio dei residenti e del traffico veicolare ordinario.

Redazione