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di Luigi Ottobre

Si ritorna lì dove tutto è iniziato. “Ancelotti ha stabilito che il gruppo rimarrà in ritiro a partire da mercoledì per preparare il match contro l’Udinese, 15esima giornata di Serie A in programma sabato al Friuli alle 18“. Così si legge sul sito ufficiale del Napoli. Un mese fa la decisione di rimanere a Castel Volturno per ritrovare una via che iniziava a smarrirsi fu la causa dell’ammutinamento dell’intera squadra, con conseguente ira del presidente De Laurentiis che ha risposto a colpi di multe salate. Stavolta ha deciso Ancelotti, che in ritiro andò con il suo staff la notte della ribellione, mantenendo una posizione intermedia tra squadra e società e al quale il club affidò la responsabilità di ogni decisione in merito.

La decisione di rifiutare la scelta imposta dalla società avrebbe dovuto portare i giocatori a fornire risposte importanti sul campo, a una svolta attesa più volte per raddrizzare una stagione allora recuperabile ma mai arrivata, a uno scatto d’orgoglio per dimostrare che, in fondo, la scelta del club era errata. Invece dal 5 novembre sono arrivati 2 punti in 3 partite di campionato (pareggi con Genoa e Milan, ko col Bologna), con il quarto posto lontano 8 punti. Ma neanche questo è bastato a convincere tutti: come riporta Sky Sport infatti “una parte del gruppo s’è trovata d’accordo con l’allenatore, un’altra parte era meno convinta che possa essere la soluzione giusta per trovare una via d’uscita alla crisi profonda“. Dichiarazioni da prendere con le molle ma che confermano ulteriormente il momento delicato in casa azzurra.

Luigi Ottobre