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(di Elio Bove) “Ho ricevuto la notizia, il debito è di 31milioni 907 mila 44; il fabbisogno è di 13 milioni663 mila. Era la notizia che volevate prima”, fa sapere il Commissario della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, De Luca, alla Commissione speciale trasparenza della Regione Campania. Dopo le esitazioni iniziali sul debito reale dell’ente maddalonese, finalmente si conosce il passivo venutosi a creare dopo morte di don Salvatore. Non siamo più in alto mare, ma le cifre sono da capogiro, da fare impallidire tanti comuni dissestati.  Ma quale sarà il futuro del Villaggio, con una zavorra del genere? “È naturale che mi sono posto il problema del dopo, quindi sto già lavorando con l’Imat di Castel Volturno, quell’Ente di formazione professionale, poi la Fondazione partecipa ad un ITS, un elemento professionalizzante che abitua i ragazzi”, è la risposta del Commissario De Luca. La Fondazione non vivrà solo di formazione, perché sono stati avviate sinergie “con la MSC Crociere per quanto riguarda l’alberghiero” ribatte il Commissario De Luca, che punta diritto nella direzione del rilancio della struttura. Non è poca cosa di fronte alla prospettiva di assicurare stabilità e sicurezza alla prestigiosa opera del Fondatore?Ma al Commissario De Luca non si possono chiedere i miracoli: sta cercando in tutti i modi di evitare il tracollo e di mettere ordine nelle trasformazioni giuridiche succedutesi con la passata gestione. “Anche se ho predisposto ricorso in Cassazione perché non ritengo la Fondazione sia impresa, per me la Fondazione non è impresa”, ecco rivelato dal Commissario De Luca un altro aspetto di un passato sempre più fitto di misteri. La Fondazione di don Salvatore è stata un Istituto pubblico di assistenza e beneficenza, un’istituzione di diritto pubblico. Oggi è una Fondazione di diritto privato e per di più un’impresa. “Se proprio impresa vuole essere, secondo la nuova normativa del terzo settore, dovrebbe essere un’impresa sociale e al massimo potrebbe andare in liquidazione coatta amministrativa, quindi in Cassazione pende anche questo ricorso sulla fallibilità o meno della Fondazione”, tiene a precisare De Luca. “In tutto questo dobbiamo pensare al Villaggio che non è un’impresa, ma deve tornare ad essere di nuovo il Villaggio dei bambini per come è nato, il Villaggio dei bambini e delle famiglie disagiate, di minori non accompagnati”, è la replica dell’on. Antonio Del Monaco, presente ai lavori come portavoce del Comitato, che in tempi non sospetti, ha portato a galla tante verità scomode. Verità e precise responsabilità, avallate da chi oggi condanna le gestioni del passato. L’on. Antonio Del Monaco va oltre e non si nasconde quando afferma che “avverto fastidio allo stomaco solo a ripensare a quei momenti, quando abbiamo denunciato che il Presidente di allora nel silenzio totale: per le sole utenze telefoniche sono stati spesi 14 mila euro per un bimestre e soltanto per una sola giornata di inattività più di 100 mila euro. Ecco perché saltavo di notte per cercare di avere chiarezza”. (Continua)

Redazione