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MADDALONI- Incurante dei divieti di transito, un bus turistico (carico di persone e diretto a Benevento) va a schiantarsi contro le barriere del Ponte Vapore. E la sonnolenta domenica mattina si apre con la tarantella delle manovre disperate. Per la cronaca il torpedone ha tentato di attraversare nonostante i restringimenti e nonostante l’oggettiva mancanza di spazio. Tant’è che non essendo un Tir che (come le decine quotidiane ce la fanno a superare comunque i new jersey) il risultato è stato disastroso: gravi danni ai portelloni laterali bassi dove vengono stivati i bagagli (pesanti danni alla carrozzeria). Eravamo rimasti alle imprecazioni. Dopo aver sperimentato la legge fisica dell’impenetrabilità dei corpi, è cominciato il dramma dell’inversione di marcia. Come fare invertire la marcia ad un mezzo di grosse dimensioni, di domenica mattina quando officine e grandi rivendite (i cui piazzali sono diventati vie di fuga per mezzi in trappola)? E’ stato necessario tornare a marcia indietro per qualche centinaio di metri. Poi un privato ha messo a disposizione una parte dell’ingresso dl suo stabile per una manovra che ha consentito di uscire dall’intrappolamento. E sempre i privati hanno fornito le indicazioni per il percorso alternativo che portasse verso Benevento ovvero il transito su via Calabricito, via Ficucella (rotonda Interporto) e ritorno sull’ex statale 265. Premesso che i divieti parlano chiaro, quello che manca è proprio l’indicazione di un percorso alternativo. delle due l’una: o la strada viene chiusa per i non residenti e non autorizzati oppure si fornisce una indicazione completa. Poi c’è il capitolo surreale della burocrazia: è tutto pronto per la sostituzione del ponte (abbattimento e ricostruzione). Mancano le autorizzazioni finali. Il vero dramma non è che un ponte deve essere ricostruito (che è la cosa più facile rapida della vicenda) ma che bisogna fare degli adempimenti burocratici. La tragedia ha il volto feroce dei colletti bianchi e dei burocrati. Che poi persistano i rischi gravi (anche alla circolazione ferroviaria) e si producano ritardi nei trasporti e a danni ingenti ai mezzi non interessa mica poi tanto. Nel frattempo, si aspettano le autorizzazioni per intervenire: mesi e mesi buttati nell’attesa di una firma…

Redazione