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MADDALONI- Salvo stravolgimenti improbabili sarà una Befana amara. Non cenere e carbone ma 420 euro in media di meno pro capite in busta paga per i dipendenti comunali. Il tempo non aiuta. C’è solo una settimana (entro e non oltre il 5 gennaio) per tentare di bloccare la restituzione delle «indennità indebitamente corrisposte» imposta dal Ministero dell’Economia e Finanza (Mef): per tutti i 134 in servizio e per una ventina di pensionati. A tutti è arrivata la lettera di «invito al pagamento e messa in mora» prenatalizia. Toccherà alla Befana recuperare oltre 60 mila collegati all’«erogazione di indennità, a titolo di utilizzo di videoterminali», che vanno restituite non essendo riconducibili a corrette previsioni contrattuali. Il danno e la beffa. A nulla sono valse, a partire dal 2015, le controdeduzioni del Comune che non sono riuscite a demolire o emendare in parte gli addebiti sia amministrativi che finanziari. Sul piede di guerra i sindacati. Incontrando l’assessore al personale Enzo Lerro, le delegazioni di Cgil (Gaetano Mandato), Cisl (Andrea Nuzzo), Uil (Andrea Picone e Nicola Della Peruta) e Csa (Giuseppe De Lucia e Franco Notarstefano) ritengono che i dipendenti siano parte lesa non tutelata dalla dirigenza comunale. Per questo hanno chiesto l’accesso agli atti per controllare la validità delle richieste del Mef e l’efficacia della strategia difensiva del Comune. Il problema è che non regge l’ipotesi di prescrizione quinquennale di ogni addebito per la quale i sindacati hanno notificato la richiesta della «sospensione della riscossione coattiva affidata dal Mef al Comune». Sono giorni di festività e di fibrillazione sindacale: entro il 5 gennaio (termine ultimo perentorio) l’ente locale deve fornire risposte risolutive. Ma non può, visto che le inutili memorie difensive del Comune non sono servite a niente. Il pagamento sembra inevitabile. Resta aperto un interrogativo: tocca ai dipendenti risarcire il non dovuto o ai funzionari che, all’epoca dell’erogazione, hanno dato il placet al pagamento? E questa è la vera prima grande guerra che si combatterà in Comune per un gennaio che sarà caldissimo.

bocchetti