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Sono accusati di aver sequestrato e tenuto in schiavitù una giovane donna serba attirata in Italia con la falsa promessa di matrimonio: quattro persone, tutte dello stesso nucleo familiare, sono finite in manette. L’indagine della Squadra mobile di Bologna è partita dalla segnalazione dell’ospedale in cui la 22enne era stata ricoverata per aver tentato il suicidio con del detersivo. La giovane, affidandosi ai poliziotti, ha raccontato la sua triste storia: fidanzata con un giovane residente in Italia era stata convinta dallo stesso a raggiungerlo per unirsi in matrimonio, ma l’intenzione del ragazzo era ben altra. Arrivata nel nostro Paese la 22enne era stata ospitata dalla famiglia del ragazzo, madre, fratello e il compagno della donna, residenti nella provincia di Bologna. La giovane era stata immediatamente privata del passaporto e del telefono e le era stato anticipato che avrebbe dovuto restituire il prestito di 400 euro per le spese di viaggio. Secondo i piani dei suoi aguzzini avrebbe dovuto prostituirsi e chiedere l’elemosina.
La ragazza non poteva allontanarsi dall’abitazione, era sempre controllata da qualcuno della famiglia anche quando andava in bagno ed era costretta, con calci, pugni e umiliazioni ad occuparsi di tutti i lavori domestici.
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato

Redazione On Line