00 3 min 3 anni

Prendevano di mira negozi di telefonia e materiale fotografico: arrivavano di notte, sfondavano i vetri delle porte a colpi di mazze ferrate e piedi di porco, entravano e, in pochi minuti, razziavano tutto ciò che trovavano. Grazie agli elementi acquisiti dall’indagine avviata nell’aprile del 2019 dalla Squadra mobile di Verbania, sono stati individuati i sei uomini appartenenti ad una banda di ladri seriali; nei loro confronti il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Verbania ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’emissione di cinque misure cautelari in carcere e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per loro l’accusa è di aver commesso una serie di furti aggravati. I raid dei giovani criminali sono stati documentati dalle telecamere di videosorveglianza, che hanno mostrato tutta la violenza e la determinazione dei malviventi, i quali agivano senza paura nonostante i sistemi di allarme attivati dal loro intervento. La svolta delle indagini c’è stata dopo che gli investigatori hanno collegato due diversi eventi. Durante l’analisi delle immagini registrate le notti delle rapine, gli investigatori hanno individuato un’auto scura che aveva uno dei cerchioni diverso dagli altri e che poteva essere il mezzo utilizzato dalla banda. Nello stesso periodo, durante un controllo, la Polizia stradale di Busto Arsizio, ha dapprima tentato di fermare e poi inseguito un’auto con a bordo tre persone, che, per sfuggire ai poliziotti, si erano gettati dall’auto in movimento, abbandonandola sull’autostrada. Sul mezzo, che aveva un cerchione diverso dagli altri, i poliziotti hanno trovato un grosso piede di porco, una mazzetta da muratore, una borsa con arnesi da scasso, un telepass risultato rubato, 40 smartphone e accessori per telefonia frutto di un furto commesso quella stessa notte in un negozio di Villa Guardia (Como). A quel punto sono state messi in relazione i dati delle celle telefoniche dei due luoghi, e ciò ha permesso, incrociando i dati, di individuare alcuni numeri di telefono comuni. Le successive intercettazioni hanno consentito di scoprire i componenti del gruppo criminale, tutti stranieri, che risiedevano stabilmente a Milano, e si muovevano sull’asse delle autostrade Torino-Venezia e dei Laghi, mettendo a segno i colpi in diverse località di Piemonte, Lombardia e Veneto. I provvedimenti sono stati notificati a tre persone già detenute per altri motivi; altri due destinatari sono ancora ricercati mentre il sesto era stato precedentemente arrestato ed estradato in Lussemburgo per altri reati.
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato

Redazione On Line