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Tra le proteste inutili e l’indifferenza generale. La vita impossibile, negata, vilipesa e il disprezzo per le esigenze elementari delle persone non deambulanti. La profonda avversione per i disabili

MADDALONI- Quando vivere è impossibile. Vita, dignità e diritti negati ai disabili, alle persone non deambulanti e ai fragili in generale. Storia di ordinaria ferocia quotidiana. C’è chi ha problemi, chi ha disagi, chi va di fretta, chi ha contrattempi e chi insegue i suoi guai. E poi ci sono quelli ai quali tutto questo non lo possono fare a prescindere: non hanno nemmeno diritto a vivere, a passeggiare, a spostarsi e quindi a inseguire i propri guai quotidiani. Accade a Maddaloni, e non solo, dove il sopruso elevato a diritto è tollerato, accettato e incoraggiato. Questa mattina, come accade mille altre volte, una persona non ha potuto usufruire del marciapiede con la sua carrozzina, in uno dei punti più critici della viabilità cittadina. Parcheggi occupati e marciapiedi trasformati in aree di sosta. Telefonata al vigili urbani e riposta urticante: pattuglie impegnate sul territorio. Risultato: non si sposta la macchina ma la sedia a rotelle, e il suo occupante, è stata costretta alla deviazione. Cambia il punto e pure il giorno: medesima scena in via Caudina, altro punto oltremodo critico del traffico cittadino: auto in sosta sui marciapiedi, su ambo i lati, e pedoni (deambulanti e non) costretti a utilizzare la strada in una zona molto trafficata. Altro da aggiungere? Che dire? Ci affidiamo alla sentenza della Cassazione: la sosta selvaggia è violenza privata. Insomma, per farla breve: caro disabile arrangiati e non disturbare, ho meglio da fare che lasciare liberi i marciapiedi, il parcheggio per disabili, lo scivolo per la tua sedia a rotelle.

Redazione