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“Nessuna risposta alle esigenze abitative, alle tensioni sociali e ai bisogni infrastrutturali dei comuni”
Ciro Cortese

MADDALONI- Allarme del Sunia. Infrastrutture sociali ed edilizia pubblica sono le cenerentola del Piano di Draghi. Ripresa e resilienza non passano attraverso l’housing sociale e le infrastruttura e comunali.

Ciro Cortese perché siete allarmati?

Il momento è tremendamente difficile. ma l cospetto degli investimenti si sta costruendo un futuro problematico senza strumenti per risolvere le contraddizioni sociali. Il costo sarà elevatissimo.

Diamo qualche numero per capire?

Alla rigenerazione urbana e al potenziamento del cosiddetto “housing sociale” sono dedicati 7,3 miliardi sugli oltre 220 previsti in totale. Di questi, quelli riservati all’aumento della disponibilità di alloggi sociali in senso stretto sono solo 0,5, pari a 500 milioni, un terzo di quelli inclusi nella bozza messa a punto dall’esecutivo precedente. Il piano pubblicato a gennaio prevedeva un investimento di 2,6 miliardi per le “infrastrutture sociali nei comuni” e 2,8 per l’housing sociale. Risorse che avrebbero permesso la costruzione di circa 300mila nuovi alloggi, di cui 150mila solo “residenziali pubblici” a canone sociale.

E invece?

Invece, il piano di Draghi ha ridotto i fondi, sacrificando l’edilizia popolare in misura maggiore rispetto al social housing (per cui è ancora previsto, alla voce “Piano innovativo per la qualità abitativa”, uno stanziamento di oltre 2 miliardi). Eppure quest’ultimo intervento non andrà ad allentare la tensione abitativa delle aree urbane.

Quindi non ci sono gli strumenti necessari per risolvere problemi strutturali?

Sarà sempre peggio. Viviamo in un momento in cui si avvicina lo sblocco degli sfratti e 100mila persone rimarranno senza casa, ci saremmo aspettati dal governo un’attenzione all’edilizia pubblica e alle rigenerazioni urbane, su cui invece si dedicherà la terza parte degli stanziamenti decisi da Conte. Non serve aggiungere commenti. I numeri, le cifre, i finanziamenti si commentano da soli. I fondi destinati all’edilizia pubblica appaiono limitati rispetto ai bisogni delle famiglie in attesa di una casa.

Redazione