00 6 min 3 anni
Intervento autorizzato dalla Soprintendenza e affidato al restauratore Guida. E’ il secondo restauro conservativo dopo il recupero della pala d’altare. Tra mecenatismo, spirito di servizio e volontariato

MADDALONI- Le associazioni, quelle senza fine di lucro, senza l’ossessione dei social e affrancate dalla politica di parte, salveranno il patrimonio artistico. Tra queste c’è sicuramente il movimento RE-curo. Dopo avere restaurato, la pala d’altare (con l’azionariato popolare), adottato e manutenuto spazi sui Formali, lanciato il progetto di riqualificazione ad uso pubblico dei giardini abbandonati, l’Associazione RE-curo promuove il restauro dell’affresco presente nella lunetta sovrastante la porta d’ingresso alla chiesa di S. Margherita V.M, stante le preoccupanti condizioni di degrado. Detto e fatto. Sotto la direzione della Soprintendenza, che ha autorizzato la tipologia di intervento, l’opera, è stata analizzata e periziata, dal Aldo Guida (esperto restauratore) accreditato presso la sovrintendenza per i beni storici artistici che così ne ha descritto lo stato di conservazione. Le parole dell’operatore sono quelle che meglio descrivono lo stato dell’affresco: “Le attuali condizioni del dipinto murale sono molto critiche, i distacchi tra gli strati di intonaco e gli spanciamenti sono talmente estesi che a breve si potrebbero avere ulteriori perdite di materia. Sono già presenti diverse lacune sia di intonaco che di colore, queste ultime dovute a sollevamenti della pellicola pittorica che in molti punti ha perso adesione agli strati sottostanti. Presenti anche stuccature cementizie, dovute al passaggio di cavi elettrici, che hanno contribuito al degrado. La superficie pittorica in generale si presenta ricoperta da uno spesso strato di polveri e particellati vari, oltre che di sporco coerente, e vecchie vernici stratificate negli anni. Sull’architrave della porta si nota un leggero attacco biologico”.

In sintesi questi sono gli interventi previsti: messa in sicurezza, preconsolidamento e consolidamento sia degli strati di intonaco sia della pellicola pittorica; campagna di saggi, pulitura completa dell’opera. Successivamente inizierà la stuccatura e la reintegrazione materica delle superfici, a seguire l’integrazione cromatica (da definire in fase di sopralluoghi avanzati) e verniciatura finale.

Con l’arch. Antonio Mereu, tra gli ispiratori di Recuro, facciamo il punto su quest’ennesimo intervento conservativo.

Antonio Mereu

Il recupero come primo passo verso il rilancio delle memoria perduta e degli spazi urbani abbandonati?

Il movimento RE-curo, ovvero risano, recupero, rinnovo etc. etc., chiama e continuerà a chiamare i cittadini in prima persona rendendoli protagonisti contribuendo concretamente ad un’azione di recupero. Partecipazione, impegno, olio di gomito e poche lamentazioni. E’ un cambio di paradigma: sostituire la cultura della lamentala con la cultura dell’impegno.

Ma, vista la dimensione dei problemi, c’è bisogno di un impegno notevole…

Dobbiamo credere insieme che recuperare (piano piano) il nostro immenso patrimonio d’arte, la nostra storia, l’ambiente, il confronto democratico delle idee  (svincolate  da logiche di parte) possa generare una ricaduta  concreta sul territorio innescando processi ed  occasioni lavorative specie per i giovani. Questa iniziativa, segue gli altri interventi di recupero o ripristino, già realizzati dal movimento RE-curo. Questa è un’altra sfida che non può cadere nel vuoto. Sono le sfide, quelle che appaiono irrealizzabili  a determinare  negli uomini l’esigenza a riunirsi, ad organizzarsi ed a dare il meglio di se stessi.

Un impegno per il futuro e per i giovani?

Rendiamoci protagonisti, la nostra storia, la nostra civiltà ci impone un obbligo:  recuperare il nostro patrimonio artistico e trasferirlo alle future generazioni.

Le caratteristiche della lunetta:

La lunetta posta sull’attuale porta d’ingresso della chiesa di SantaMargherita conserva un pregevole affresco raffigurante la Vergine e il Bambino con a destra san Vito ­ distinguibile dalla presenza dei suoi attributi, la palma del martirio e il cane ­ e una santa martire recante nella mano destra, che porta al petto insieme con la sinistra, la palma, con tutta probabilità santa Margherita, titolare della chiesa. La superficie pittorica dell’affresco presenta vaste cadute di colore e di intonaco che ne impediscono la buona lettura e comprensione. Tuttavia, da ricerca d’archivio sappiamo che la porta d’ingresso sotto cui è la lunetta ­ la terza della chiesa ­ venne aperta nel corso dei lavori di restauro che interessarono a più riprese l’edificio sacro durante il XVIII secolo. L’anonimo autore dell’affresco potrebbe, dunque, essere un pittore locale la cui cultura, ancora nella seconda metà del Settecento, giro di anni in cui verosimilmente venne eseguito, dimostra di essere legata ai modi di Sebastiano Conca o addirittura di Francesco Solimena, a cui, a ben guardare, rimanda il modo di panneggiare le vesti dei personaggi. Nonostante la matrice culturale dell’opera si mostri decisamente attardata rispetto al periodo cronologico in cui venne eseguita, il recupero dell’affresco con la Vergine e il bambino tra i santi Vito e Margherita potrebbe aiutare la ricerca nello studio della locale tradizione pittorica settecentesca …

Redazione