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“Non sono più giustificati i ritardi, le resistenze, le lungaggini burocratiche. Recuperare lo spirito del Patto per il lavoro con la Pubblica Amministrazione”

Avanti con la fase due. Pressante sollecito dell’on. Antonio Del Monaco (M5S), indirizzato all’Associazione nazionale comuni d’Italia (Anci) e all’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (Anpal), per passare alla fase due per i percettori del reddito di cittadinanza: avvio al lavoro; attuazione dei dettami  raccomandati dalla Piattaforma per la Gestione dei Patti per l’Inclusione Sociale (piattaforma GePI) e soprattutto avvio dei progetti utili alla comunità (Puc). I ritardi nel decollo delle iniziative non sono più giustificabili anche perché la paralisi, imposta dal lockdown del 2020, è alla spalle così come la lenta e difficile riapertura impone un rilancio dei progetti.

La nota inviata all’Anci e all’Anpal

Oggetto: necessità di rendere operativi i fruitori del Reddito di Cittadinanza

Signor Presidente dell’ANCI,
Signor Presidente dell’ANPAL,
persistono i ritardi in merito all’operatività dei percettori del Reddito di Cittadinanza in moltissimi
Comuni italiani, e, sebbene ci siano stati ovvi rallentamenti a causa della pandemia e dei lockdown,
non sono più ammissibili giustificazioni.
L’esiguità del numero di coloro che sono stati anche solo contattati dagli uffici provinciali dell’Impiego
per la proposta di lavoro regolarmente retribuito o dai Comuni per lavori socialmente utili (nei PUC,
Progetti Utili alla Collettività) è desolante, poco o nulla si è mosso.
Per dare senso e per evitare che il Reddito di Cittadinanza si trasformasse in sussidio (come sembra
essere accaduto), il Decreto prevedeva per tutti i percettori la stipula sia di un Patto per il lavoro con la
Pubblica Amministrazione, impegnata attraverso i cosiddetti ‘Navigator’ negli uffici per l’impiego ad
elaborare proposte di lavoro sulla base del profilo dei singoli percettori, sia dei cosiddetti PUC, attivati
e gestiti direttamente dai Comuni.
Spetta dunque a questi ultimi contattare i singoli percettori del Reddito per metterli al servizio della
comunità, 8 ore a settimana, in svariati ambiti: sociale, culturale, artistico, ambientale, o della
formazione.
Attraverso i PUC chi percepisce il Reddito ripaga l’investimento che lo Stato fa concedendogli il
Reddito stesso; allo stesso tempo il beneficiario dovrebbe altresì impegnarsi sul fronte della formazione
partecipando ai corsi finalizzati al conseguimento di una qualifica professionale.
Ad oggi purtroppo, soprattutto su questo fronte, le procedure sembrano essere ancora al palo e il
Reddito di Cittadinanza si è trasformato in mero sussidio assistenziale.
È fondamentale che i Comuni approvino quanto prima i regolamenti dei Progetti Utili alla Collettività
per far funzionare al meglio il reddito di cittadinanza; è necessario che ogni istituzione si attivi per
quanto di sua competenza, cosa che molti Comuni non hanno ancora fatto, sprecando risorse
preziosissime.
Chiedo pertanto a Lei, Signor Presidente dell’ANCI, e a Lei, Signor Presidente dell’ANPAL, per quanto
spetta alle rispettive competenze, di sollecitare le Amministrazioni comunali che ancora perseverano in
questo grave ritardo, vanificando così ogni sorta di utile impiego a cui era destinato il singolo percettore
del Reddito di Cittadinanza.
Ringraziando della cortese disponibilità, porgo distinti saluti.

Redazione