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A 86 giorni dall’apertura dei Giochi Olimpici di Tokio 2020 sono state varate le nuove misure per garantire la sicurezza degli atleti

Un lavoro a cui hanno preso parte il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020, il governo metropolitano di Tokyo e il governo del Giappone. Da qui all’apertura dell’edizione estiva numero 32, le parti continueranno a implementare tutte le misure possibili per combattere il COVID-19. Massima priorità sarà data alla sicurezza, a beneficio di tutti i partecipanti – inclusi gli atleti – e della popolazione giapponese che ospiterà i Giochi.

Le misure per combattere il COVID-19 incluse nei Playbook sono state pubblicate lo scorso febbraio. Ma sono state riviste e aggiornate in modo significativo. Una decisione presa per rispondere all’emergere delle nuove varianti del coronavirus e all’evoluzione della situazione sanitaria. Oltre all’aggiornamento delle regole presenti, ne sono state inserite delle nuove che devono essere osservate da tutti coloro che prenderanno parte ai Giochi in Giappone.


Le misure più importanti incluse nella seconda versione dei Playbook rilasciata oggi
  • tutti i partecipanti devono superare due test COVID-19 prima dell’ingresso in Giappone;
  • gli atleti e chiunque sia a stretto contatto con loro, saranno testati quotidianamente per ridurre il rischio di casi positivi non rilevati che potrebbero trasmettere il virus;
  • tutti gli altri partecipanti ai Giochi saranno testati quotidianamente per tre giorni dopo il loro arrivo in Giappone. Dopo i primi tre giorni e per tutta la durata del soggiorno, verranno testati regolarmente, a seconda della natura operativa del loro ruolo e della frequenza del loro contatto con gli atleti;
  • tutti i partecipanti ai Giochi dovrebbero seguire solo le attività definite nel loro piano di attività. Devono mantenere una distanza di almeno un metro con i partecipanti ai Giochi che sono già in Giappone da più di 14 giorni, così come con i residenti giapponesi;
  • i partecipanti devono utilizzare solo veicoli riservati ai Giochi e non sono autorizzati a utilizzare i mezzi pubblici;
  • i partecipanti ai Giochi dovrebbero mangiare solo dove sono in atto misure di controllo COVID-19. Compresi i servizi di ristorazione nelle venue dei giochi, nei loro alloggi, al ristorante e in stanza. Compreso l’uso del servizio in camera o la consegna dei pasti;
  • il contatto ravvicinato si riferisce a persone che hanno un contatto prolungato (per 15 minuti o più) con una persona che è risultata positiva al COVID-19, entro un metro, senza indossare una mascherina. Ciò vale in particolare per i contatti che avvengono in spazi ristretti come camere d’albergo o veicoli. I casi saranno confermati dalle autorità sanitarie giapponesi.
A giugno si decide sul pubblico

Gli organizzatori hanno quindi comunicato che l’eventuale presenza del pubblico giapponese sarà decisa a giugno. Allora dovrebbe essere rilasciata anche una terza versione dei Playbook sviluppati da una speciale Task Force che comprende anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ed esperti indipendenti.

Luigi Ottobre