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Chiesti 250 mila euro di mancato guadagno più il pagamento dei lavori eseguiti. “Si va verso una deriva giudiziaria e pure un intervento della Corte dei Conti”. Progetto di restauro, già finanziato, finisce nel cassetto

MADDALONI- Doveva essere un progetto pilota è diventato un mezzo naufragio. Si è bloccato il restauro e la riqualificazione Santa Maria de’Commendatiis o meglio dell’ala in cui era stato ricavato il primo nucleo storico della «Enrico De Nicola» che la Regione ha finanziato, con un milione e 200 mila euro, finalizzato al consolidamento statico, alla ristrutturazione e al recupero funzionale. Dall’entusiasmo alla preoccupazione il passo è stato breve. E la preoccupazione è tanta. A farsene portavoce il consigliere comunale Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva).

Perché dice che il conflitto tra impresa (che ha lasciato l’appalto) e comune è foriero di sventure?

Prima va fatta una premessa. Questo recupero-restauro, inserito nel «Decreto del Fare» (voluto dall’ex presidente del Consiglio Renzi) doveva essere un’opera mirabile tanto che strappò la seconda posizione su 511 interventi concorrenti nella graduatoria nazionale. Dalle stelle alla stalle: ora invece, l’impresa ha abbandonato i lavori e chiede e pure il risarcimento danni. Si rischia di passare dalla storia del restauro alle aule della Corte dei Conti.

Un contenzioso che potrebbe finire davvero male. Ne è convinto?

E’ un contenzioso che può produrre tre danni molto seri: il primo, sotto forma di rimborso, uno come ristoro per mancato guadagno e infine, per indennizzare gli avvocati. Doveva essere un grande progetto e invece, per la solita pessima gestione dei lavori pubblici, rischiamo il naufragio.

Diamo qualche numero per capire?

Certamente. L’impresa contesta la morosità del comune. In dettaglio il mancato versamento dell’acconto del 10 per cento sull’inizio dei lavori ovvero all’incirca 100 mila euro. Secondo, per mancato pagamento delle fatture dei lavori eseguiti (pari a circa 92 mila euro) chiede il dovuto ristoro. E questo dobbiamo aggiungere che si è creato già un danno. E pertanto, per mancato guadagno, sempre l’impresa chiede un indennizzo di 250 mila euro. Una bella sommetta. Terzo, vanno aggiunti i costi dei legali. Doveva essere un restauro pilota rischia di essere un salasso per i maddalonesi.

Ennesima opera pubblica cominciata e finita male?

La lista si allunga. Chi ricorda la scuola di viale Europa? Tra stop pluriennali e ripartenze si è costruito una stabile che è la metà di quello inziale. E che dire del municipio crollato nel 2012? E che ne è del Pua che doveva realizzare gli insediamenti produttivi lungo l’ex statale 265? E il project financing per il campo sportivo?

E ora?

Ora, come è da tradizione, non parlano più gli ingegneri ma gli avvocati. Si ripete un film già visto. Mi ricorda molto da vicino quanto è successo dopo il crollo del comune: avvocati, Ctu, sentenze del Tribunale. E poi sono molto preoccupato anche…

Anche?

Perchè la struttura attualmente rischia di andare in malora. Si teme per la tenuta del tetto. E soprattutto bisogna cominciare tutto daccapo: nuova ditta, nuovo riavvio e soprattutto che ne è dei progetti di adeguamenti chiesti dalla Regione? Un disastro dietro l’altro. Non si può continuamente tacere. Anche se per la maggioranza arcobaleno del mio amico Imperatore De Filippo va tutto bene. Tutto bene Madama la Marchesa: tutto crolla ma va tutto bene…

Redazione