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on. Antonio Del Monaco
Il punto sui lavori: le foto della struttura in alluminio in costruzione che supporterà il metanodotto

MADDALONI- Prima settimana di ripresa dei lavori del Ponte Vapore. Oltre alle chiacchiere di rione, massima attenzione ai fatti. Completati gli scavi dei plinti, la messa in opera del calcestruzzo. Dalla prossima, settimana saranno collocate le piastre su cui sarà costruita la trave portante per il prolungamento fuoriterra del metanodotto. Ma cosa sta succedendo veramente e la trave c’è o è un miraggio?

On. Del Monaco (M5S) a che punto è l’intervento che sbloccherà definitivamente i lavori e definirà l’avvio dell’abbattimento e della successiva ricostruzione?

Allora, la prima cosa da dire, contrariamente a quanto si possa pensare lavori propedeutici all’abbattimento e ricostruzione del Ponte Vapore non si sono affatto fermati. Anche nei giorni scorsi, è stato ancora affrontato il problema sulle occupazioni temporanee dei suoli laterali. I lavori per l’ “eliminazione delle interferenza dei sottoservizi” sono ripresi. Passiamo dalle chiacchiere ai fatti: la trave, ignifuga e antifulmine, che sosterrà le tubazioni di metano secondo norma è completa all’85 per cento.

Si attende il completamento affinché possa essere montata?

La settimana prossima mi recherò personalmente a Rotondi, presso la Cem (azienda incaricata di costruire l’opera) per verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Posso assicurare che si sta lavorando alacremente per accelerare il più possibile un intervento non banale e che è stato anticipato di oltre un mese rispetto al calendario annunciato. E’ chiaro che questa mobilitazione è solo l’inizio dell’attività per rimuovere tutti i rallentamenti.

Ma quanto sarà grande questa trave?

E’ complessivamente lunga 25 metri. Alta da una parte tre metri e due dall’altro lato del ponte. Avrà una forma di “C capovolta”. Sarà totalmente in alluminio, ingnifuga e antifulmine.

L’obiettivo è quello di completare le opere dutante l’estate?

L’obiettivo è ottenere il ponte nuovo, con collaudo avvenuto, entro l’inizio dell’autunno prossimo. Si può fare: non lasceremo nulla di intentato. Al posto delle chiacchiere abbiamo scelto la strategia dell’attenzione, della sollecitazione, del pressing e della mobilitazione con una presenza costante e assidua in tutte le sedi decisionali e anche sul cantiere.

Al momento l’interlocutore è Italgas?

Al momento, Italgas ha colto il disagio e le premure della gente. E sta accelerando molto. In questa opera, di risoluzione dei problemi, gestione dei cantieri e delle opere nonché di rimozione di tutti i disagi, un ruolo centrale è svolto da Fausto Correra che da funzionario anche nei giorni scorsi è stato impegnato sul territorio. Anche lui, da maddalonese ed ex consigliere comunale, condivide l’impegno affinché la trave sia completata il prima possibile. E in questo impegno, per il territorio Correra condivide di rendere pubblico il grande sforzo che si sta facendo per accelerare tutti le lavorazioni in corso. Oltre le diversità, le singole sensibilità e la differenza dei ruoli, si lavora per rimuovere tutti gli ostacoli. l’obiettivo comune, ripeto, è completare l’opera il prima possibile, senza indugiare nelle polemiche, nelle lamentele e nelle chiacchiere. L’obiettivo è fare per arrivare ad un adeguamento infrastrutturale indispensabile per la qualità della vita delle periferie.

Collaborazione, lavoro di squadra, lavorare insieme per il territorio. Detta così sembra una rivoluzione visto che, a Maddaloni, si pratica il “tanto peggio tanto meglio”. O No?

Purtroppo, indugiare nella polemica a sfondo personale; godere del gossip (nelle migliore delle ipotesi) scagliato contro l’avversario; e non collaborare per risolvere i problemi o evitare di denunciare, alla luce del sole tutte le cose che non vanno (tutte, ma proprio tutte, anche in via Cancello dove tanto ci sarebbe da dire) è il grande male di questo territorio. La lamentela strumentale, la bugia elevata a sistema e la fuga dalla verità. Ma non lascerò campo alla chiacchiera o al pettegolezzo. Si facciano i fatti. E chi vuole o può, dia una mano. Dare una mano alla Procura della Repubblica che sovrintendente ai lavori su un’opera, che è il caso di ricordare agli smemorati di turno, è posta sempre sottosequestro. E se non ricordiamo male sequestrata, per carenza negli interventi di restrizione e mesa in sicurezza della carreggiate e per comportamento oltremodo pirateschi e illegali di camionisti e automobilisti.

E se tra coloro che oggi si lamentano si celassero anche i sabotatori, che hanno portato al sequestro?

Speriamo di no. I disagi ci sono e sono reali. Ma se anche fosse vero, allora ancora di più dobbiamo lavorare affinché l’opera si faccia e in fretta. Diventerebbe anche un impegno e una lotta per la legalità che, in via Cancello e non solo, non può fermarsi solo alla ricostruzione del Ponte Vapore. E questo lo sa anche la Procura della Repubblica…

Redazione