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E’ una storia che trasuda di amarezza quella capitata ieri pomeriggio ad un cittadino di Maddaloni, Pasquale, vittima di una disavventura di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Chiariamo immediatamente che il rispetto delle regole viene prima di ogni cosa e che la buona fede degli ausiliari del traffico non deve essere messa in discussione. In un momento così buio e psicologicamente difficile da affrontare, però, il caro vecchio rapporto umano potrebbe rappresentare una soluzione ai piccoli problemi che quotidianamente si è costretti ad affrontare. Veniamo ai fatti nudi e crudi. Nel pomeriggio di ieri, giovedì 22 aprile, Pasquale si reca in via Napoli per accompagnare la mamma ad un’importante visita cardiologica. Prima di recarsi verso lo studio del dottore, effettua il regolare pagamento del grattino per la sosta e viene gentilmente aiutato dall’ausiliare in servizio in quella zona. Appone il suo ticket sul cruscotto e si avvia verso all’appuntamento. La visita, purtroppo, si dilunga. Il medico nota qualcosina che non va e per coscienza di operato decide di approfondire gli esami di rito. Un pochino di tensione mista e preoccupazione e Pasquale dimentica che il grattino/sosta sta per scadere. Quando ricorda che il tempo di parcheggio è terminato, sono trascorsi quindici minuti di tempo “extra”. Lascia la mamma nelle mani del cardiologo e si precipita in strada per effettuare un nuovo grattino. Ripetiamo: sono trascorsi quindici minuti dalla scadenza del precedente ticket. Troppo tardi! La sgradita sorpresa è già in bella esposizione sul vetro dell’auto. Ventisei euro di multa per il poco ritardo accumulato (€ 18.20 se si paga entro cinque giorni).

Ovviamente oltre il danno la beffa. Nelle vicinanze c’è la stessa ausiliare del traffico che poco prima aveva aiutato Pasquale a fare il suo dovere nel pagamento del grattino. Ne nasce una piccola ma pacifica discussione senza andare fuori le righe. Pasquale spiega all’ausiliare che si trovava ad un controllo cardiologico più approfondito del solito, che appena accorto del tempo trascorso si è precipitato in strada in totale buona fede ma…ogni spiegazione è vana. La sentenza è inappellabile: “Paga la multa! Non posso farci proprio niente. Ti conviene non fare ricorso, pagheresti molto di più solo di avvocato”. Poi la chiosa finale dell’ausiliare: “Anche se hai qualche amico in Comune perdi solo tempo. Questo è un servizio privato, al Comune non possono fare proprio niente”. Quella che vi abbiamo raccontato è solo una storia giunta sui tavoli della nostra redazione. Non aggiungiamo commenti e considerazioni. La foto pubblicata fa da cornice: il grattino regolarmente pagato e la multa per i minuti di ritardo. Una visita cardiologica conclusasi senza cuore da parte dell’ausiliare del traffico. Evidentemente trattasi di un servizio che si disbriga attraverso la sola fredda relazione con le macchinette automatiche ma, senza il rapporto umano tra automobilista e tutore delle regole

Vincenzo Lombardi