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Serve un cambio di paradigma: “Passare dalla gestione egoistica delle risorse naturali ad un nuovo rapporto con il Creato

Un albero per ogni bambino nato. E’ la proposta avanzata dall’on. Antonio Del Monaco (M5S) per celebrare al meglio la giornata mondiale della Terra.

E’ una proposta, un augurio, un auspicio?

Nella giornata della Terra abbiamo l’obbligo (con tutte le sue implicazioni etiche, culturali, sociali ed economiche) di ripristinare la “Casa comune”.

Porre rimedio ai danni ambientali?

Molto di più. Infiniti sono stati i danni causati: pertanto, abbiamo l’obbligo di ripristinare il rapporto con il Creato. E’ qualcosa di molto più complesso e profondo di un corretto utilizzo delle risorse ambientali che, tra l’altro, non può più essere solo fondato sulla cultura dello sfruttamento intensivo; dell’utilizzo irreversibile delle risorse non rinnovabili e del patrimonio inestimabile della biosfera. Sicuramente, il nuovo approccio deve essere affrancato e lontano dall’egoismo umano che ha nella cultura della cementificazione la cifra più universalmente nota del consumo dell’ambiente, del suolo e di tutte le risorse naturali.

Va rivisto un modello economico e di sviluppo?

Certamente quello improntato alla cementificazione, e a tutte le sue declinazioni produttive e industriali, è stato presentato come la strada maestra del progresso. Ebbene, diciamolo chiaramente: è stata la canalizzazione, la standardizzazione, la modellizzazione del regresso. Il verso successo, e il progresso vero, risiede nel rispetto della natura e del creato. E proprio per questo, il Giorno della Terra va adeguatamente onorato.

Cosa fare?

Faccio una proposta: per ogni bambino nato si pianti un albero. Un gesto semplice dall’altissimo impatto ambientale e culturale. Solo così, il futuro delle prossime generazioni potrà essere affrancato dalla cecità sociale attualmente imperante.

Redazione