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Via ai lavori di rimozione del metanodotto. L’on. Antonio Del Monaco (M5S): “Accelerati i tempi. Guadagnato un mese rispetto al cronoprogramma inziale. Vigileremo affinché siano azzerati i disagi dei residenti

MADDALONI- Sono passati 19 giorni dall’incontro dell’on. Antonio Del Monaco (M5S) con i residenti di via Cancello. Questa mattina nuovo sopralluogo: dopo aver ascoltato i problemi veri; toccato con mano i disagi; raccolte le testimonianze; l’attenzione era tutta per la ripetenza del cantiere di abbattimento e ricostruzione del Ponte Vapore. Detto e fatto. Questa mattina, le maestranze dell’Italgas hanno riavviato i lavori.

On. Del Monaco (M5S), finalmente si riparte?

Questa mattina, ho presenziato personalmente alla ripresa dei lavori tanto attesi. Diciamo subito che si è messa fine alla principale paura dei residenti.

Quale?

Quella di un’attesa indeterminata, cioè senza date certe e vincolanti, per la ripresa dei lavori. E in poco più di due settimane, Italgas ha mantenuto l’impegno e soprattutto ha accolto le sollecitazioni istituzionali, della gente e del comune. L’obiettivo era quello di guadagnare tempo e accelerare le procedure. In concreto, anticipare l’avvio dei lavori di un mese. Il proposito è diventato realtà: terminare i lavori entro maggio e non alla fine di giugno. Guadagnato un mese. Detto e fatto.

In concreto, quale è il nuovo cronoprogramma?

Ho parlato direttamente con le maestranze che hanno cominciato lo scavo dei plinti di fondazione che reggeranno la trave in alluminio, ignifuga e antifulmine che reggerà il metanodotto. In questa settimana saranno scavati i due appoggi sui due versanti, fatte le colate di cemento. Entro la prossima, comincia il montaggio della struttura.

Ma la struttura deve essere ancora costruita?

Assolutamente no. Nonostante l’apparente paralisi di queste settimane, parte della trave portante è stata costruita. Sarà trasportata a pezzi e messa in opera.

E’ l’inizio della ripresa dell’intera opera di sostituzione del ponte o solo dei lavori di rimozione dei sottoservizi?

Allora, la prossima settimana sarò di nuovo sul cantiere per salutare le maestranze e verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Abbiamo due obiettivi.

Sarebbe?

Primo: concludere, entro maggio, tutta l’azione di rimozione dei sottoservizi. Ovvero da questa complessa del metanodotto, all’energia elettrica, fibra ottica, acquedotto e altro. Quasi in concomitanza e certamente a seguire ripartiranno i lavori di abbattimento che si sono fermati, ad onore del vero, per la ritardata rimozione dei sottoservizi e non per altro.

E’ un sospiro di sollievo. Ma il cronoprogramma complessivo avrà qualche cambimento?

Assolutamente, completata la prima fase, per abbattere ricostruire il ponte, unitamente alle azioni di collaudo, serviranno quattro mesi. E’ l’estate decisiva.

Ha però messo in evidenza anche altri problemi dei residenti, come il degrado e la mancanza di una viabilità alternativa. E’ sempre dello stesso parere?

Non potrebbe essere diversamente perchè qui si vive in una periferia tagliata fuori dal mondo e sprofondata nel degrado. Ripeto: al netto delle lungaggini procedurali, collegate alla gestione dell’opera pubblica, si sarebbe potuto costruire un sistema che lenisse i disagi. Non miracoli ma soluzione temporanee

Una volta costruito il ponte nuovo si pone il problema della infrastrutturazione di un’area che è diventata una zona residenziale ma non ha i servizi di un quartiere normale. Che fare?

Infatti, una volta terminati i lavori del Ponte, il problema dei servizi, del decoro urbano e della viabilità rionale restano. Credo che non si possa immaginare una via Cancello come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi cinta di assedio dai camion provenienti da tutta la Regione. Ai residenti bisogna dare la possibilità di uscire di casa; di fare la spesa in sicurezza; costruire spazi di aggregazione pubblica decorosi. In attesa che partano anche i lavori per la fogna e su via Baldina va pianificata anche questa modifica dell’utilizzo di questo angolo di territorio che non può più essere una scorciatoia autostradale.

Redazione