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Immutato i divario per le “due Italie”. Fortissimo il Partito unico del Nord Lega-Pd-M5S

Il Partito Unico del Nord (l’asse strategico Pd, Lega, Movimento Cinque Stelle) sferra il prima colpo mortale. I primi numeri dei “Legapiddini cinquestellati” non ammettono repliche. Numeri e non opinioni: su 82,7 miliardi di euro, per le 57 opere pubbliche da sbloccare, solo il 43,9% vanno al Mezzogiorno e il resto 64,1% al Nord-Centro. In sintesi estrema, con i fondi straordinari si dovranno completare opere strategiche mai completate prima o bloccate dalle procedure mentre oltre il Garigliano si realizzano altre opere che completeranno la ricca infrastrutturazione esistente. Se l’obiettivo europeo è mirato a colmare il gap infrastrutturale, si è scelta la strada esattamente opposta. E’ tutto imbarazzante. Non solo in linea con le indicazioni di Bruxelles, ma contro le richieste dei Governatori del Sud e di ben 500 sindaci. Non solo non si inverte la rotta, ma non si colma nessun divario e in più restano inalterate le distanze. Staremo a vedere se ci saranno altri interventi. Intanto, a spulciare l’elenco delle opere si rimane basiti. Il dato più agghiacciante riguarda i porti (asset strategico per intercettare il crescente traffico marittimo) i numeri fanno male al cuore: 1,7 miliardi di euro di investimenti. Al Sud, come dicevano i legisti della prima ora, imbevuto di Mediterraneo vanno 155 milioni e al Nord 1,6 miliardi. Zero al porto più importante del Mediterraneo ovvero Gioia (Tauro), l’unico dotato di fondali naturali per l’attracco delle grandi navi portacontainer. Quasi un miliardo a Genova per costruire la diga foranea al largo per consentire all’attracco delle portacontainer. Poi c’è Livorno e Palermo. Nulla ai porti strategici di Augusta, Brindisi, Bari, Taranto.

Passiamo alle ferrovie. L’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria è una chimera. Solo adeguamento infrastrutturale tecnologico. Tradotto: qualche varante di tracciato, velocizzazione dei percorsi e poco più. Il resto sono opere già discusse e avviate da anni: la Bari-Napoli e la Palermo-Catania. Nessuna nuova tratta. Previsto solo il completamento nel metapontino e l’arrivo a Matera. L’Alta velocità è sempre e solo per il Nord ovvero per la Bresci-Verona-Padova.

Sembra andare un pò meglio per le infrastrutture stradali: su 10,9 Miliardi di euro vanno al 6,9 miliardi. Ma a ben vedere si utilizzano i fondi straordinari per adeguare la “statale della morte” ovvero la ss106 Jonica che, dopo anni di rinvii fondi destinati a pagare le multe delle quote latte, si trasforma in arteria decente con fondi straordinari. Si potrebbero dire mille altre cose ma la storia è sempre la stessa: per ambire alla normalità bisogna confidare nella distribuzione al ribasso di fondi straordinari indirizzati soprattutto al Sud.

Per la cronaca nominati i 29 commissari che dovranno velocizzare le procedure che riguardano anche caserme, opere idrauliche e metropolitana di Roma.

Quadro riassuntivo
Redazione