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L’assurdo paragone del film alle favole: “Gomorra non ha lieto fine; non conosce fate“. Soprattutto, “Gomorra non conosce pietà, empatia, amore. E’ solo una spettacolarizzazione del male”

Certo, nessuno mette in dubbio che sia “Il Racconto dei Racconti” che “Pinocchio” siano stati due bei prodotti del regista italiano, che in quanto a favole, evidentemente, ne sa raccontare.
L’ultima riguarda un’altra sua creatura, Gomorra, da stasera in onda in una versione speciale. Che questo film sia considerato come una favola dal regista, beh, è proprio favoleggiare, pura fantasia, assurdità, menzogna!

Gomorra non ha lieto fine, non conosce mostri che, impietositi, volgono al bene; non conosce fate che, con un incantesimo, trasformano ferite mortali in petali di rosa; non conosce bambini che, puniti per qualche marachella, tornano a casa col solo intento di riabbracciare la propria famiglia, nido sicuro in cui crescere lontano dal male.

Gomorra non conosce pietà, empatia, amore…Gomorra è lo specchio del male, della viltà, della prepotenza, della violenza, della crudeltà sadica. Gomorra è il demonio che consuma menti e coscienze, esempio aberrante che i più giovani rischiano di emulare. In Gomorra non vince il bene, i supereroi muoiono, scherniti nei loro valori.
Io non approvo simili film, fiction o serie TV, non comprendo la necessità della spettacolarizzazione del male, del capovolgimento di ogni morale, di ogni ruolo.

Mi riesce difficile immaginare Pinocchio con un mitra, dopo aver sniffato coca; o una fata subire abusi, mentre Geppetto sversa materiale tossico in mare per uccidere non solo la balena. Nemmeno Mangiafuoco arriverebbe a tanto…
Eppure Garrone vuol far passare un messaggio errato: guardate Gomorra come se leggeste una fiaba, il male non è poi così male e ai cattivi ci si può anche affezionare.

Siamo seri, caro Garrone, siamo più prudenti con le parole, perché sono un’arma pericolosa. Non confondiamo le menti, non diffondiamo menzogne: la realtà è già abbastanza complessa.
Il male, seppure patinato, non può nascondere la propria natura e non conosce giustifica. Mai.

Redazione