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Sono trascorsi già due anni dalla improvvisa e mai assimilata scomparsa di Raffaele Nuzzo, Lello per le tante generazioni di studenti, operatori, fotografi e giornalisti che sono cresciuti con lui. I tempi bui che stiamo vivendo ci fanno sembrare questi due anni ancora più lunghi del loro reale spazio temporale. Lello Nuzzo ci lasciò il 13 aprile del 2019, un sabato mattina con i primi profumi di primavera a poco più di un anno esatto dalla scomparsa dell’amata moglie Filomena. I mali infami ed incurabili delle nostre terre ci privarono, in meno di 365 giorni, di due persone dallo stile e dall’educazione incomparabile, oggi quasi scomparsa. Quell’educazione e quel garbo che rivivono in maniera impeccabile nei figli Giuseppe, Antonio ed Emma costretti e diventare adulti prima del tempo. Tre ragazzi splendidi con una formazione umana da fare invidia. Tre ragazzi che stanno rendendo lassù orgogliosi mamma Mena e papà Lello. Chi ha conosciuto e lavorato con Raffaele sa benissimo di essere stato un privilegiato. Gli inizi negli studi di Radio Maddaloni International, poi subito dietro le telecamere di TV LUNA CASERTA: due esperienze che profumano di inizio anni ’80, quando la rivoluzione delle “private”, sia via etere che via cavo, iniziava a muoverei primi passi che oggi hanno portato alla modalità “glocal”, il globale raccontato dal locale. Lello Nuzzo, in questo, e non solo, è stato un autentico visionario.

Lello Nuzzo agli albori del Centro Produzione Audiovisivi del “Villaggio dei Ragazzi”

Di seguito gli anni più belli, di crescita e successi professionali, che arrivano con la “chiamata alle armi” di Don Salvatore D’Angelo, il fondatore del “Villaggio dei Ragazzi” sempre un passo avanti e sempre pronto a guardare dove altri non potevano nemmeno sognare di arrivare. Il “Villaggio” è una realtà ormai conosciuta in tutto il mondo con le sue scuole di alta formazione e con i suoi eventi da Premi Nobel. C’è bisogno di qualcosa di forte per “comunicare” con l’esterno. Nasce così il Centro Produzioni Audiovisivi della Fondazione, una genialata che a suo modo cambierà corsi e percorsi. Siamo alla metà degli anni Ottanta e il “Villaggio” è ancora una volta oltre l’abitudinario. Il “Centro” si snoda tra il supporto agli studenti e la realizzazione di servizi “pronto uso” per televisioni, web tv e canali videostreaming. Lello Nuzzo diventa il regista per eccellenza di quello che accade dentro e fuori l’opera di Don Salvatore. Il suo bancone di regia diventa quasi una cattedra scolastica da dove si insegna, si progetta e si produce comunicazione. Con il passare degli anni il “Centro di Produzione Audiovisivi” verrà riconosciuto come un autentico laboratorio giornalistico dal quale nascono servizi che approdano ovunque: dai TG Nazionali fino all’informazione locale passando per il TG3 Regionale e i tanti supporti dati nelle dirette con “Uno Mattina” e “Buongiorno Regione”. Lello Nuzzo, in oltre trent’anni di “Villaggio“, ha semplicemente prodotto comunicazione. Con modestia e quasi sempre dietro le quinte. A parlare era la sua bravura, la competenza in materia e l’inarrestabile voglia di essere sempre aggiornato su strumenti e nuove modalità di messa in onda.

Uno dei documentari apprezzati anche dagli archivi della Gazzetta dello Sport: La storia del Giro d’Italia al Villaggio di Maddaloni

Erano gli anni in cui contava il prodotto e non l’etichetta. Al “Villaggio dei Ragazzi” arrivavano Carmine Castellano e Marco Torriani per il Giro d’Italia, era di casa Massimo Milone e Pasquale Piscitelli inviati RAI, c’erano congressi, conferenze, incontri ed eventi sportivi scanditi da Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, Leo Esaki, Giulio Andreotti ed Antonio Bassolino, Gianni Bugno, Mario Cipollini, Marco Pantani e un elenco infinito di autorità civili, militari e religiose. Non ci si poteva perdere dietro le cariche, il risultato finale era estremamente più importante. Lello Nuzzo era sempre lì, puntuale e professionale. Con il suo sorriso e con quella simpatia che ha incastonato nella vita di tutti coloro lo hanno frequentato. I nastri, i VHS, i DVD e poi i file: il mondo tecnologico andava avanti e “Lelluccio” rispondeva sempre presenta tra un Mac, un rendering, un reverse, un microfono da sistemare e un audio da equalizzare. In quelle infinite giornate nel “Centro di Produzione Audiovisivi” c’era praticamente di tutto: l’ennesima intuizione folgorante di Don Salvatore, i momenti più importanti del Villaggio, la costante opera formativa-comunicativa di Lello Nuzzo e un non meglio precisato numero di servizi realizzati con gli “amici per sempre”, Vincenzo Lombardi e Luigi Del Prete che hanno dato cuore ed anima alle impeccabili riprese di Lello che una volta riuscì perfino a convincere Amedeo Marzaioli a farlo entrare in una delle leggendarie “ammiraglie” che seguono il Giro d’Italia. Il buon Amedeo ovviamente fece il miracolo (gli organizzatori della corsa rosa potevano mai dire “NO” a Marzaioli….???) e così, da postazione privilegiata, arrivarono le riprese, dell’ingresso nel cortile del Villaggio, della carovana. Dopo la morte della moglie stava riorganizzando la sua vita sia nel mondo dell’istruzione scolastica (è stato anche ineccepibile assistente di laboratorio al Liceo Scientifico “Cortese” di Maddaloni) che nell’accudimento dei figli. Senza mai ovviamente lasciare telecamera e macchina fotografica. Un male incurabile e roditore lo ha strappato dall’amore di amici e familiari in quel sabato mattina di inizio primavera. È stato un punto di riferimento per professionisti e principianti. È stato un amico come pochi. E’ stato tradizione ed innovazione. E’ stato sempre al passo con i tempi. E’ stato l’antesignano di quelli che oggi chiamiamo videomaker graphicvisual. È stato comunicazione vera…forse senza nemmeno sapere di esserlo…

Un recente lavoro di Lello Nuzzo dedicato alla presentazione del “Liceo Linguistico” del Villaggio
Vincenzo Lombardi