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Il Pungiglione augura ai lettori di giornalenews una buona Pasqua, consapevole certo, che anche questa è una festività molto difficile da affrontare, ma rispetto allo scorso anno, dove era la paura ad essere presente, ora è la speranza che con il vaccino possa finire questo periodo terribile.

Riguardo la settimana politica è ovvio che l’evento della settimana è stato il consiglio comunale di San Felice a Cancello. 

Si attendevano le dichiarazioni del sindaco Giovanni Ferrara riguardo le sue dimissioni, i motivi per cui le ha presentate e i motivi per cui poi le ha ritirate. Ebbene, il sindaco ha detto che è stato investito da questioni di carattere personale. Curioso, visto che nella lettera di dimissioni si parlava di “istituzioni esterne” che gli avevano tolto la fiducia, poi ancora di macchina comunale che gli marciava contro. 

Ha destato stupore, almeno a noi, il fatto che il sindaco ha poi avuto incontri subito dopo il ritiro delle dimissioni con Prefetto, assolutamente normale, Vescovo, non tanto normale, magistratura, assolutamente anormale. Non è chiaro perché il sindaco sia andato in una sorta di via Crucis anticipata dal Vescovo, ancor meno in quale veste il sindaco abbia conferito con la magistratura. Tutto strano, ma in fondo tutto molto sanfeliciano. 

Come la conduzione del consiglio comunale, confusionaria oltre la decenza, in una stanza c’erano addirittura sette persone contemporaneamente, che senso ha non fare il consiglio in presenza se poi si arriva a questo? Inoltre, il vero presidente del consiglio comunale è stato il segretario che in pratica ha de facto preso il posto di Corrado Colella, presente eppur silente, che non è che sia un male, anzi, ma almeno se non vuole o non è in grado di ricoprire tale ruolo di garanzia ma si dimettesse! 

Segretario poi che ha condotto in maniera alquanto “rustica” l’assise, come ad esempio, tra le altre cose, chiamare belluinamente “guagliò” un consigliere eletto dal popolo, cui andrebbe il dovuto rispetto.

Altro punto controverso all’ordine del giorno è stata la questione Buttol, ma i lettori di questo giornale conosceranno a menadito visto che è stato sempre ben trattato con dovizia di articoli e particolari, cui rimandiamo il Lettore. Il M5s si è sentito in questo caso danneggiato per il fatto di non aver potuto esprimere il proprio punto di vista.

Altra notizia, ma qui siamo nel campo delle curiosità, riguarda Santa Maria a Vico che è stata inserita nell’elenco della “città che legge”, elemento prodromico per ottenere dei finanziamenti destinati a favorire la lettura. Nulla di nuovo, già nel 2017 l’ente fu inserito in tale elenco e dal nostro blog lamentammo il silenzio dell’amministrazione comunale su questo fatto comunque importante a prescindere dall’ottenimento del finanziamento. Ora, invece, si è proprio esagerato strombazzando chissà quali meriti, quale incredibile atto sia stato compiuto al limite del culto della personalità, in particolar modo dell’ego già di suo smisurato del presidente del consiglio comunale. Insomma, si è passati da un estremo a un altro. 

Certamente è una buona cosa questa, denota una politica favorevole alla cultura da parte dell’amministrazione comunale, ma i toni trionfalistici, prima ancora di aver ricevuto un finanziamento concreto e per un fatto che già nel 2017 si aveva ottenuto, ci pare risibile.

Sul fronte Covid, i positivi la scorsa settimana sono scesi, la prima volta dopo nove settimane e si spera che non sia un caso, lo vedremo nei prossimi giorni. Intanto il comune di Arienzo ha messo a disposizione alla farmacia locale, spazi e volontari per poter effettuare le vaccinazioni.

Ci fermiamo qui, per questa settimana, augurando ancora a tutti Voi Lettori una speranzosa Buona Pasqua.

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Alfredo Ferrara