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L’A.I.V.E.C. (Associazione Italiana Vittime Emergenza Covid 19), con gli avv.ti Enrico Cataldo e Rocco Cantelmo, insieme a oltre 60 tra genitori e docenti difesi insieme ai primi anche dall’avv. Cristina Spizuoco, hanno depositato atto di intervento ad opponendum innanzi al Tar Campania al fine di
sostenere la Regione Campania nei ricorsi n. 847/21 e 848/21. Tali ricorsi venivano proposti al fine dell’impugnazione dell’ordinanza n. 6 della Regione Campania nella parte in cui prevede la sospensione dell’attività didattica in presenza per tutti gli ordini e gradi di scuola dall’1 al 14marzo 2021, per i quali il Tribunale già rigettava le istanze cautelari proposte fissando per la per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 30 marzo 2021. Riteniamo doveroso intervenire in tali procedimenti al fine di tutelare oltremodo il diritto alla salute, che si presta naturalmente a essere conciliato con il diritto all’istruzione attraverso lo strumento della didattica a distanza, unico strumento ad oggi in grado di garantire il diritto allo studio in sicurezza. Si manifesta in questo modo la vicinanza al Presidente De Luca che ha dato ampia dimostrazione di preservare la salute comune.
E’pur vero che l’istruzione resta “un pilastro imprescindibile della società e del processo formativo ed educativo”, tuttavia, il diritto alla tutela della salute, posto dall’art. 32 della Costituzione in senso assoluto ed immediatamente precettivo e prevalente, va affermato in via prioritaria ogni volta che la scienza non dà risposte sicure sulla totale ed assoluta innocuità degli effetti prodotti, come quelli della eccezionale pandemia da COVID-19, dovendosi riconoscere la possibilità per ciascun individuo di
rifiutare il rischio, anche se eventuale, del danno alla salute. Lo strumento precauzionale della Dad ha già dimostrato ed è l’unico a garantire il diritto allo studio in sicurezza sia per il corpo docente che discente.
La didattica in presenza, seppure costituisca fuori di dubbio il migliore dei metodi di insegnamento, in una situazione così emergenziale come quella che stiamo vivendo dell’attuale pandemia è purtroppo fonte di gravi rischi per la salute degli stessi studenti ma anche delle loro famiglie. Il diritto alla salute costituzionalmente garantito non incide solo sull’individuo ma è anche a protezione della collettività alla quale deve essere garantita la sicurezza sul posto di lavoro, negli ambienti pubblici in generale e quindi
nelle scuole. E’ indispensabile che venga garantita alla popolazione tutta ed in particolare a tutti gli studenti e docenti il miglior stato di salute tenuto conto delle conoscenze attuali, ove lo Stato in primo luogo è tenuto a dotarsi di un sistema sanitario in grado di reagire adeguatamente ai rischi che sono
controllabili ed evitabili dall’uomo.

Redazione