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Viene quasi da pensare che ambire alla conquista di un posto in Champions League sia diventato più un obiettivo finanziario che sportivo

È plausibile che avere più giorni rispetto ad una squadra avversaria per recuperare energie e preparare una partita porti un vantaggio. In particolare in una stagione in cui si gioca praticamente sempre. Soprattutto nel momento decisivo della stagione. L’Inter, dal momento dell’eliminazione dalle coppe europee, ha goduto di più tempo libero – seppur non molto – rispetto alla principale rivela dello scudetto, il Milan. Uno il punto di vantaggio dei nerazzurri sui cugini rossoneri prima della ripresa dell’Europa League, in cui è impegnata la squadra di Pioli; 9 i punti di ritardo accumulato dal Milan nelle successive 5 gare di campionato, con sulle gambe 3 partite in più – quelle contro Stella Rossa e Manchester United. Giocando quindi ogni 3 giorni dal 13 febbraio, cosa che non riguarda l’Inter.

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Quello della settimana tipo è diventato un argomento preminente nelle ultime settimane in casa Napoli, allorquando per spiegare il forte andamento altalenante veniva evidenziato come non c’era sufficiente tempo a disposizione per recuperare energie e preparare le gare da affrontare. Per allenare i meccanismi che Gattuso aveva in mente. In effetti, l’avere più giorni a disposizione rispetto al Milan impegnato giovedì contro lo United, potrebbe essere uno dei motivi che ha consentito agli azzurri di battere i rossoneri.

Si capisce che avere più tempo sta diventando fondamentale quando la Roma reagisce in malo modo allo spostamento di JuventusNapoli – che si sarebbe dovuta giocare mercoledì prossimo. Il che, secondo i giallorossi darebbe un vantaggio ai partenopei – prossimi avversari domenica sera – essendo la squadra di Fonseca impegnata giovedì in Ucraina contro lo Shakhtar nel ritorno degli ottavi di Europa League. Una grande squadra – o una che ambisce ad essere tale – deve compete per le prime posizioni di classifica. Il che significa conquistare un posto in Europa; il che, a sua volta, vuol dire giocare ogni tre giorni; cosa che, infine, significa non avere la settimana tipo.

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Dunque che si fa?

Viene quasi da pensare che ambire alla conquista di un posto in Champions League sia diventato più un obiettivo finanziario che sportivo. Garantirsi un posto nella più importante manifestazione europea per immettere nelle casse societarie almeno i 50-60 milioni garantiti dai gironi. Consci che oltre gli ottavi/quarti è un miracolo andare: e se dovesse accadere è tutto di guadagnato. Un ragionamento che squadre come il Napoli possono permettersi di fare, non avendo l’obbligo di vincere né in Italia né in Europa. Tuttavia il messaggio che sta arrivando da questo campionato – e che il presidente De Laurentiis deve comprendere – è chiaro: arrivare tra i primi 4 posti sta diventando sempre più complicato. L’alibi della “settimana tipo” potrebbe non bastare più: al contrario, creare una squadra e una società competitive potrebbe essere sufficiente.

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Luigi Ottobre