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MADDALONI- Cresce il numero di denunce ed esposti. Un problema di protezione civile, e quello sanitario associato, non può esistere e fare notizia solo quando piove. E nemmeno generare sdegno quando il collettore ex-Casmez vomita liquami maleodoranti. Esistono gravi lacune gestionali e abusi potenziali, comprese immissioni non autorizzate, che vanno verificate subito. Senza aspettare l’ennessima onda di piena delle acque nere. Dopo la segnalazione alla Procura della Repubblica, ai Vigili del Fuoco, all’Unità di prevenzione e controllo dell’Asl (Uopc), Arpac, si aggiunge l’esposto presentato questa mattina ai Carabinieri dall’on. Antonio Del Monaco (M5S.

Le esondazioni fognarie sono un fenomeno che si ripetono, in via Cancello e non solo, da 25 anni. Perché produrre un nuovo esposto?

Denunciare sempre e comunque. Non possiamo più accettare e che un disastro ambientale venga derubricato a fenomeno naturale, a disgrazia non preventivabile e ancora peggio a evento inevitabile. La rassegnazione e l’assuefazione sono oltremodo pericolose da u punto di vista ambientale e soprattutto per le devianze sociali che ne conseguono. Pertanto è necessario denunciare, sempre. L’emergenza non può diventare quotidianità.

Pertanto?

In qualità di Deputato della Repubblica Italiana e soprattutto di Commissario della Commissione Difesa e Sicurezza, nonché della Commissione bicamerale d’inchiesta sul traffico illecito dei rifiuti “Ecomafie” ho denunciati ai Carabinieri che esiste, persiste e continua da anni in via Cancello, persiste un fenomeno increscioso e inaccettabile che compromette la vita quotidiana dei cittadini, che sono costretti a sopportare allagamenti continui, le quali acque confluiscono nelle loro abitazioni, a seguito di piogge.

Vivere a contato con i reflui fognari non è il massimo…

Non è accettabile. Forse non si è compreso fino in fondo che non stiamo parlando di acque bianche. All’interno vi sono scarichi fognari. E la cosa più inaccettabile e clamorosa è che l’immissione a monte nel collettore ex-Casmez, da parte dei paesi dell’alto Sannio, comporta lo scarico in via Cancello. Il tutto non ha alcun collegamento con il depuratore presente in Acerra.

C’è un problema di gestione e vigilanza dell’intera tratta?

Da informazioni ricevute da cittadini del territorio, si evince che probabilmente, gli innesti dei Comuni sul collettore non riguardano solo le acque bianche ma altro, e lungo il tracciato, probabilmente potrebbero esserci innesti non autorizzati.

Analizzate le cause note o presunte, che fare?

Tenuto conto che, questa problematica che affligge la popolazione è ormai diventata un vero e proprio disastro ambientale aggravato, che sì perpetra da oltre un ventennio, chiedo che venga effettuata opportuna indagine, per riscontrare eventuali responsabilità a carico di chicchessia.

Portare alla luce tutti i possibili e eventuali reati?

Si tutti i reati. Anche quelli taciuti che possono compromettere la salute pubblica e la salubrità ambientale dal punto di vista igienico-sanitario.

Questo esposto si aggiunge ad una lunga lista di rilievi e denunce…

Bisogna continuare fino al giorno in cui non si farà chiarezza sulle responsabilità e non si porrà un rimedio efficace e risolutivo a questo scempio ambientale che offende la dignità umana, nuoce all’ambiente e pregiudica il vivere civile.

Redazione