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MADDALONI- Arriva l’Arpac. Ispezione tecnica sull’impatto ambientale e la «sostenibilità dell’attività di movimento terra, dei materiali  da scavo e gestione dei rifiuti». Dopo le denunce si inasprisce la «guerra delle polveri», collegata alla gestione dei cantieri dell’AV/AC Bari-Napoli. Sono stati presentati esposti indirizzati alla Procura della Repubblica, ai Carabinieri delle tutela ambientale, all’Ispettorato del Lavoro, all’Arpac alla Guardia di Finanza e a tutti gli enti territoriali. Il tempo delle chiacchiere, delle lamentele e dei silenzi è finito. E anche dell’assenza clamorosa e del silenzio assordante delle istituzioni locali. E ora si passa alla vie di fatto. Non si discute più delle polveri che piovono su Maddaloni Superiore, via Carmignano, località Calvarino, via Ponte Carolino. E’ cominciata la conta dei danni procurati alle attività confinanti. E’ il caso dell’Inca che lamenta, oltre alla dispersione delle polveri, per via area, anche danni danni per lo sconfinamento: le terre di scavo e i materiali, derivati dal libero stoccaggio provvisorio, sono stati scaricati oltre le recinzioni invadendo le aree confinanti. Abbattuti venti metri di separazione tra i piazzali circostanti lo scavo del tunnel base e la proprietà Inca. «Non è più un problema di Maddaloni Superiore, delle casalinghe disperate tappate in casa o dei confinanti esercizi commerciali in ginocchio. Cresce la lista dei contenziosi e dei danni. Ad aprire la strada della tutela delle attività commerciali, messe in ginocchio più dalla polveri che dalla pandemia è stata «Osuarg eventi».

Redazione