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MADDALONI- Parte, non parte, anzi potrebbe partire. Andrà al lavoro, o meglio forniranno prestazioni socialmente utili, soltanto 76 persone impiegate in sette progetti. Stiamo parlando dei precettori del reddito di cittadinanza. E’ quasi una falsa partenza per i progetti di utilità collettiva (Puc). Raddoppiano pure i record negativi: sono stati necessari ben 12 mesi, per far diventare un obbligo lo svolgimento di lavori per il comune, nel territorio che vanta la più alta concentrazione, in tutta la provincia, di percettori di reddito di cittadinanza (ben 1747) in rapporto alla popolazione residente. Poco più del 4 % avranno un impiego soprattutto in servizi scolastici ausiliari o manutenzione verde o spazi pubblici. Ma al momento le scuole sono chiuse. Il comune è chiuso quindi rimandato ancora il primo progetto pilota. Insomma, visto lo spirito della legge (assistenza materiale e inserimento nel mondo del lavoro) si può parlare tranquillamente di flop. Un progetto destinato ad una minoranza mentre un esercito resta a braccia conserte. Un argomento che, viste le carenze di personale drammatica del comune e lo stato di abbandono in cui versa il territorio, dovrebbe scatenare consiglieri comunali e partiti politici. Nulla di nulla. Unica eccezione il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle che non demorde. Oltre all’attenzione, i grillini suggeriscono soluzioni, progetti, scenari. Scrive la portavoce e capogruppo consiliare Concetta Santo: «Abbiamo sollecitato e suggerito un progetto-proposta detto “Scuola sicura” come risposta ad un bisogno molto sentito legato agli assembramenti e alla richiesta di sicurezza all’entrata e all’uscita dalle scuole». Poi rivela via social che «è stato annunciato nella seconda commissione consiliare (sociale e culturale) l’avvio a marzo di due progetti». Ma resta la sensazione che quanto si sta organizzando è sempre troppo poco rispetto alle potenzialità che i percettori del reddito di cittadinanza potrebbero offrire in termini di scambio e servizio al territorio.

Redazione