00 3 min 3 anni

MADDALONI- Atto formale di risposta ad un atto tutt’altro che formalmente compiuto. Botta e risposta tra il sindaco Andrea De Filippo e il direttore del distretto sanitario 13. Ad onore del vero, è più corretto parlare di risposta perché, al di là di una comunicazione generica senza chiari riferimenti normativi, quella dell’Asl è solo una comunicazione orientativa. Così, De Filippo (alle prese con gli effetti del covid) esterna tutta la sua delusione contro un atto incompiuto.

Indicazioni per una possibile zona rossa, poi fascia rossa, poi indicazione di massima. Allora che si fa?

Prima cosa da fare è evitare l’allarmismo, la disinformazione e il pressapochismo. Tre cose, che insieme, sono anche più pericolose del virus. Ho scritto al direttore del distretto sanitario n.13, che in teoria mi dovrebbe darmi le indicazioni su da farsi, per contestare diverse cose.

Quali cose?

Innanzitutto la nota dell’Asl è giuridicamente carente. Non fa riferimento a nessun vincolo o orientamento normativo che possa legittimare la scrittura di un’ordinanza sindacale. Facciamola breve: la proclamazione di una ipotetica zona rossa è competenza regionale. Mi si dimostrasse, carte alla mano, che esiste un obbligo. Se c’è, farò tutto il necessario. Ma me lo si dimostri. Andiamo al pratico, in tutta Italia sono le Regioni a indicare le zone rosse producendo gli atti conseguenziali sia per le ricadute socio-economiche che per l’ordine pubblico.

Rilevo una nota polemica nelle sue parole…

E certo che sono polemico. Questa fantomatica carta o direttiva che consiglia cosa dovrebbero fare i sindaci (in termini restrittivi) ancora non mi è stata recapitata.

Le sue perplessità, oltre a quelle formali, quali sono?

Si consiglia di ridurre gli orari di apertura delle attività non essenziali. Saranno pure non essenziali ma sono attività lavorative che producono reddito. Si diano i ristori adeguati e poi ragioniamo. Gridare al lupo al lupo va anche bene, ma si creino i presupposti per i dovuti ristori e le necessarie misure conseguenziali.

E’ solo una questione economica?

No, è anche un problema di ordine pubblico e vigilanza. Nelle scorse settimana, anche all’unisono con i capigruppo consiliari, abbiamo chiesto un innalzamento della vigilanza sul territorio che è di competenza esclusiva delle forze dell’ordine. Anche questa risposta tarda ad arrivare. Non servono ordinanze restrittive ma strumenti operativi: più vigilanza, più aiuti economici e più rispetto delle norme anticovid.

Redazione