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Ventisette comuni della provincia in fascia rossa, due in zona arancione. È il duro dato dell’Asl di Caserta, che in sé però non produce effetti, bensì invita i primi cittadini ad intervenire su didattica in presenza (ovviamente sospesa già con l’ultima ordinanza regionale) e attività commerciali non essenziali (tutte le attività non concernenti beni di prima necessità).

Un documento che ha fatto saltare sulle sedie i sindaci. Tocca ai primi cittadini emanare ordinanze restrittive nei territori, che per l’andamento dei contagi, dovrebbero diventare zona rossa. Ben 27 comuni coinvolti. Ma la separazione tra le misure di contenimento di natura sanitaria e l’onere delle ricadute economiche è un fatto senza precedenti. Chi ristora le attività obbligate a chiudere? E chi garantirà la tenuta e la vigilanza sui provvedimenti restrittivi?

Seguiranno gli aggiornamenti con le ordinanze comune per comune.

Redazione