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Sei dischi di platino, quattro certificazioni oro, oltre un milione di follower sui social, un album dal forte impulso ritmico in uscita, che gli farà compiere un nuovo passo tra le vette del cantautorato italiano. In un Sanremo2021 strapieno di debuttanti lui è quasi un veterano timbrando la sesta partecipazione (due in gruppo con Ameba4 e La Fame di Camilla) e quattro da “single” dove ha puntualmente lasciato il segno. Terzo posto tra i “Giovani” nel 2016 subito bissato un anno dopo tra i Campioni dove con “Vietato Morire” che si aggiudicò anche il Premio della Critica “Mia Martini” e il Premio Miglior Cover per la re-interpretazione di “Amara Terra Mia” di Modugno. Fino al trionfo annunciato del 2018 in coppia con Fabrizio Moro grazie alla hit “Non mi avete fatto niente”. Con l’entusiasmo e la modestia di sempre, Ermal Meta si rimette in viaggio verso un Teatro Ariston che, stavolta, troverà vuoto. “Un milione di cose da dirti” è la canzone che porterà in gara. Anche lui ha puntato sul romanticismo dopo tanti brani impegnati e di successo presentati a Sanremo. Non pensa a premi e vittorie ma solo a ritrovare l’emozione di salire su un palco e cantare dal vivo. “Ci sono stati tanti punti di vista su questa edizione di Sanremo – spiega Ermal Meta durante l’incontro con la nostra redazione – ma la verità è molto semplice. La settimana del Festival rappresenta l’unica possibilità per tornare a cantare, suonare ed accendere un palco. Personalmente torno in un luogo a me molto caro che spero mi regali ancora nuove emozioni. Il teatro vuoto? I veri eroi saranno Amadeus e Fiorello che dovranno stare per cinque sere davanti ad una platea deserta. I cantanti in gara dovranno adeguarsi al massimo per quattro minuti…”.

Sesta partecipazione a Sanremo per Ermal Meta (ph. Emilio Timi)

A Sanremo 2021, Ermal Meta canterà “Un milione di cose da dirti”, una ballad romantica dal sound essenziale. Una canzone d’amore verticale che può salire fino ad un non meglio precisato punto. “Un brano che può arrivare alla donna amata ma anche ad una persona importante della vita. Una semplicissima canzone d’amore per raccontare attraverso qualcosa di personale, il tema più universale che esiste. Un pezzo sincero – sottolinea Ermal – che forse ci metterà un pochino in più ad arrivare al cuore della gente, rispetto a ciò che ho proposto a Sanremo nel passato”. La partecipazione al Festival è il gustoso antipasto dell’album “Tribù Urbana”, in uscita il 12 marzo e con undici nuove canzoni dove Ermal Meta sprigiona tutta la sua vena cantautoriale attraverso temi come l’omosessualità, la nostalgia del passato, i percorsi della vita e i momenti meno luminosi delle storie d’amore. All’interno di “Tribù Urbana” spicca anche la traccia “Gli Invisibili”, una delle canzoni alle quali Ermal tiene di più. “È stato come guardare in un dei periodi più difficili della mia vita, quando scrivevo canzoni per gli altri e non potevo raccontarle al pubblico, non potevo esprimere totalmente le mie emozioni. Mi sentivo un invisibile ma fortunatamente ho trovato la forza per reagire ed uscire allo scoperto”. A Sanremo, Ermal manifesterà pubblicamente tutto il suo amore per Napoli e la tradizione musicale partenopea.

L’album “Tribù Urbana” in uscita il 12 marzo

Un legame che affonda radici antiche come testimoniano le tante presenze “live” di Ermal a Napoli, non ultima quella del 2019 al Teatro Bellini con gli Gnu Quartet. Nella serata delle cover del giovedì, il cantautore barese si esibirà con “Caruso”, canzone del 1986 che Lucio Dalla ha portato in giro per il mondo facendone uno dei brani più famosi ed importanti della sua carriera. Una canzone nella quale vivono la storia del grande tenore napoletano e l’amore sviscerato di Dalla per la città partenopea. Con Ermal Meta sul palco, il 4 marzo (data assolutamente non simbolica, saranno cinquant’anni esatti dalla pubblicazione del brano autobiografico di Dalla), ci sarà la Napoli Mandolin Orchestra. “Non so spiegarmi del grande amore che ho sempre nutrito nei confronti di Napoli e della sua gente. Deve essere stato una sorta di amore a prima vista. In quella città mi sento a casa mia e chi non capisce Napoli non potrà mai percepire l’essenza di tante altre cose, comprese quelle che riguardano la musica. Portare “Caruso” nella serata delle cover è un rischio altissimo. È una canzone difficile troppo radicata nella storia dei suoi protagonisti. Lucio Dalla ha avuto un significato molto importante nella mia crescita e sono felicissimo di far conoscere al pubblico la Napoli Mandolin Orchestra, un gruppo di grande espressività e tecnica che porta in alto la tradizione dello strumento più emblematico della tradizione partenopea. Napoli – aggiunge Ermal Meta – non è solo una città ma un’autentica rappresentazione. Sono anche tifoso della squadra di calcio e ritengo il suo allenatore, Gennaro Gattuso, esempio massimo di volontà. Non è stato un fuoriclasse come Messi ma, lui ha alzato la Coppa del Mondo, il fuoriclasse argentino, no!”. Tanta Napoli nel Festival di Sanremo di Ermal Meta e “Un milione di cose da dirti” verso un pubblico che lo ha amato sin dalla sua prima apparizione all’Ariston.   

Vincenzo Lombardi