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Il presidente campano: “Italia abbandonata a sé stessa, le misure senza i controlli non servono. Non aspettiamoci miracoli da Draghi. Pochi vaccini, li acquisteremo noi all’estero”

Come ogni venerdì il presidente della Campania Vincenzo De Luca fa, attraverso la sua pagina Facebook, il punto sulla situazione Covid-19 nella Regione. Non mancano poi le illustrazioni circa le decisioni politiche prese. “Un pensiero va ai nostri due concittadini scomparsi in Congo pochi giorni fa, due straordinarie figure di servitori dello Stato”: inizia così il governatore campano, che poi spende alcune parole per il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi. “Dobbiamo avere pazienza con il nuovo governo, ci sono aspettative altissime, ma non avremo miracoli. La presenza dei tecnici rivela uno scarso interesse per i territori, non illudiamoci. Stendiamo invece un velo pietoso su alcuni sottosegretari nominati”.

“ITALIA ABBANDONATA A SÉ STESSA”

La battaglia contro il Covid e il rilancio dell’economia sono i motivi per cui è nato questo governo. Negli ultimi mesi c’è stato un vuoto di controllo del Paese, non c’è stato un piano chiaro e prioritario per impiegare le forze dell’ordine per combattere la pandemia. Le ordinanze senza controlli non contano nulla. Gli aumenti dei contagi indicano una nazione abbandonata a sé stessa. Senza un piano di controllo le misure che anche questo governo prenderà saranno inutili, il calvario sarà solo prolungato di altri mesi. Se i governi passati avessero pensato lo scorso anno a produrre in Italia i vaccini oggi saremmo pronti. Invece abbiamo pensato ai banchi a rotelle… C’è stata poi un’errata distribuzione dei vaccini, la Campania ha avuto meno dosi del dovuto rispetto ad altre Regioni con meno abitanti. Serve in tutta Italia un vaccino per ogni abitante, vedremo cosa fare il governo a tal proposito”.

“MEGLIO FARE COME LA GRAN BRETAGNA CHE STARE FERMI”

“I vaccini non arrivano, con queste forniture ci impiegheremo anno per vaccinare tutti. Tra qualche settimana dovremo ragionare in modo diverso, come la Gran Bretagna che somministra una dose a tutti. Questo però significa abbassare la protezione dal virus”.

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“AUMENTI DEI CONTAGI PREVEDIBILI, CHIUSE TUTTE LE SCUOLE”

“C’è una ripresa del contagio, sia in Italia che in Campania. Tutto ciò è frutto del rilassamento e delle mezze misure, in questo Paese prima di capire il problema occorre sbatterci la testa. Io sono per aprire tutto e per sempre, a costo di chiudere per qualche periodo. Siamo obbligati a prendere misure drastiche. Da lunedì chiuse tutte le scuole della Regione. Le varianti si stanno dimostrando più aggressive, soprattutto sui giovani. Con le scuole chiuse potremo vaccinare tutto il personale. Per marzo, forze a metà mese, completeremo la vaccinazione del personale scolastico, allora parleremo della riapertura delle scuole. Come Regione lavoriamo per acquistare i vaccini all’estero: ci saranno novità nella prossima settimana. Non useremo mediatori né intermediari, parliamo con aziende farmaceutiche o altri Stati. Si tratta di dosi autorizzate dalle autorità sanitarie”.

“LAVORIAMO PER FERMARE IL CONTAGIO”

“Con questo ritmo di contagio (2000 al giorno circa, ndr) rischiamo di non avere posti letto necessari. C’è il rischio di chiudere i reparti ordinari per far fronte ad eventuali contagiati, ma non si muore solo di Covid. Dobbiamo dunque frenare il contagio, è a questo che lavoriamo ogni giorno, mentre stiamo distribuendo le tessere a chi ha già avuto le due dosi di vaccinazione”.

“IL GOVERNO NON HA DETTO NIENTE SUL MERIDIONE”

“Il nuovo governo ancora parla del Sud, abbiamo chiesto un incontro con Draghi ma ancora nessuno dice quante risorse del Next Generation EU spettato al Mezzogiorno. Ci aspettiamo ovviamente buone notizie, serve ridurre il gap tra meridione e settentrione. C’è poi il quadro normativo italiano che blocca qualsiasi forma di investimento, senza cambiare le regole, come quelle della burocrazia, non si va da nessuna parte. Questa dovrebbe essere la principale sfida di Draghi. Non aspettiamoci che ciò avvenga grazie ad alcune figure oggi al governo. Ma la speranza è ultima a morire”.

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Luigi Ottobre