00 4 min 3 anni

MADDALONI- Il comune non molla. Segue tutto passo dopo passo. Non solo i lavori di cui è ente committente ma come controllore e portatore di interesse. Contrariamente agli allarmismi infondati, il ritrovamento di una tomba rurale non ha fermato ma accelerato, e pur ampliato, le prospezioni archeologiche nell’area del costruendo casello autostradale «Maddaloni-Interporto» sull’A30.

Sindaco continua il pressing sul Autostrada per l’Italia per accelerare i lavori?

Con Autostrade, e in particolare con l’ing. Tosi, esiste un franco e proficuo rapporto di collaborazione. E’ anche nell’interesse di Autostrade completare l’opera. Va precisato che i maggior intoppi sono sempre collegati a ragione estranee all’esecuzione dell’opera: contenzioso sull’aggiudicazione dell’appalto, affioramento di discariche sepolte.

Quindi cosa sta succedendo?

La tomba rurale, come è nella logica di protezione e recupero dei reperti, è stata circoscritta e rimossa. Adesso, si continua con lo scavo dell’ottavo pozzo e prospezioni aggiuntive. I lavori non si fermano.

Tra discariche sepolte e bonifiche ritrovamenti archeologici viviamo in un territorio fatto di immondizia interrata e tesori inestimabili…

E’ paradossale ma tremendamente vero. Con i cantieri dell’«Alta velocità ferroviaria Bari-Napoli» sono affiorate tantissime discariche di cui una contenente amianto. Inoltre, gli scavi hanno portato alla luce una necropoli intatta e vasti tratti dell’Appia Antica. Così, nell’area dello svincolo, con l’attivazione dell’ottavo dei sette pozzi di scavo per le prospezioni archeologiche, è emersa una tomba rurale con annesso corredo funerario. In precedenza, erano state trovate tracce di carri lasciate sotto i terreni di copertura superficiali. Ma prima sono state rinvenute e poi bonificate due discariche (batterie interrate e materiali di risulta) testimonianza del degrado e delle pratiche illegali  a cui è stata sottoposta la zona.

Di tutti questi reperti, dati scientifici e delle ricerche che ne sarà?

Intanto, sono state rivoluzionate le nostre conoscenze e datate convinzioni sul passato del nostro territorio. L’Ager campanus, così come lo abbiamo immaginato e studiato nei libri di storia, sia in epoca consolare che imperiale, non era solo lo spazio si praticava l’agricoltura della Campania Felix o di ville patrizie ma un’area molto più abitato, utilizzato e sviluppato. Gli studi in corso si sommeranno alle acquisizioni scientifiche, a vasto raggio, ottenute durante lo scavo dell’Appia Antica. Qui, sono state recuperate tombe intatte risalenti al IV-III secolo Avanti Cristo.

E i ritrovamenti come saranno gestiti?

La totalità dei reperti, i corredi funerari e addirittura interi tracciati dell’antica via consolare saranno smontati e trasportati al vicino Museo Archeologico Calatia dove saranno studiati e poi esposti al pubblico. Poi esiste una trattativa con Rfi per trasformare il Lazzeretto nel Musuo-laboratorio dell’Appia Antica.

Recentemente ha incontrato il soprintendente Pagano?

Si è stata è stata siglata una intesa per delocalizzare nella villa comunale, adeguatamente protetta da una struttura leggera, parte dell’Appia Antica portata alla luce.

Redazione