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Nel 2011 il suo esordio discografico. Oggi è uno dei rappresentanti più apprezzati della scena indie italiana

Il testo della sua canzone festivaliera, “Mai dire mai (La Locura)”, è tra i meno “trottolino amoroso” di un Sanremo71 con tanto, troppo amore. Anche lui al debutto assoluto all’Ariston non senza amarezza per non poter godere in prima persona, del classico circo sanremese, quest’anno in assenza forzata. Prevale però la voglia di ripartire e di tornare a fare musica dal vivo e dopo gli ammiccamenti delle passate edizioni ecco che Willie Peyote, pseudonimo di Guglielmo Bruno, classe ’85 da Torino, sbarca tra i BIG del secondo festival di Amadeus. Nel 2011 il suo debutto discografico assoluto da dove parte l’ascesa che lo fa diventare una delle voci più seguite ed apprezzate della scena indie italiana. Non ama fossilizzarsi sulle etichette, per lui sin troppo restrittive. Il cantarap che non disdegna punk e rock, arriva all’Ariston con una canzone che lascerà sicuramente il segno. L’emergenza sanitaria, l’attuale situazione della musica, la TV, lo spettacolo i social: nella sua raffica di parole, Willie Peyote ne avrà davvero per tutti e giura che vivrà questo debutto festivaliero scherzando e non prendendosi troppo sul serio. Sanremo non lo ha mai snobbato anzi, come lui stesso ammette “ho sempre guardato con la massima attenzione cosa veniva fuori da quel contesto e tante volte sono uscite cose davvero interessanti. Parto con una valigia carica di curiosità e con l’attesa di capire che effetto farà presentare la mia musica in un contesto così storico. Dispiaciuto di non poter vivere quella folle giostra che ruota intorno al Festival ma questa può essere la scusa buona per ritornarci quando la kermesse tornerà alla normalità”.

Willie Peyote nello scatto di Chiara Mirelli

Mai dire mai (la locura) sarà disponibile in tutti gli store digitali subito dopo essere stata presentata sul palco del Teatro Ariston di Sanremo ma sarà anche disponibile in una esclusiva versione 45 giri, un vinile 7’’ colorato che conterrà da una parte il brano sanremese e sul lato B il precedente inedito “La Depressione è un periodo dell’anno”, mai pubblicato su supporto fisico. Il 45 giri sarà disponibile nei negozi tradizionali e negli store digitali dal 26 marzo. La canzone di Sanremo2021– spiega lo stesso Willie Peyote –parla di come ci siamo ormai abituati a mettere al primo posto il mero intrattenimento, in tutti i campi, dall’arte e alla cultura, passando per lo sport e arrivando anche alla politica. Avere un personaggio che funziona è più importante che avere talento, avere il consenso è più importante che avere un programma, far parlare di sé è più importante che avere qualcosa da dire. Anche in pandemia “the show must go on” quindi si gioca lo stesso anche con gli stadi vuoti, teatri chiusi e concerti annullati ma con gli streaming e i talent show la giostra sembra continuare a girare”.

  • Uno dei pochi testi non proprio romantici in gara quest’anno

“Andare a Sanremo e parlare d’amore, sarebbe stato come abdicare al mio stile, alle canzoni che ho sempre fatto. Mai dire mai” – ci spiega Willie durante l’incontro con la nostra redazione – è stata la scelta più logica che fortunatamente ha trovato l’approvazione della commissione. Una canzone scritta durante il lockdown che rappresenta la mia lettura su alcuni argomenti che troppo spesso vengono dati per scontati. Mi auguro che la canzone possa accendere dei dibattiti. Sarò un po’ “Grillo Parlante” e un po’ Giullare ma soprattutto cercherò di mettere sotto i riflettori i tanti problemi seri che ci circondano”.

  • Nella serata delle cover proporrai una canzone simbolo della nostra musica, i “Giudizi Universali” di Samuele Bersani che canterai proprio con l’autore ed interprete originale

Avere Bersani al mio fianco è un’emozione più forte del Festival stesso. Sento addosso la responsabilità di cantare una canzone meravigliosa, un capolavoro che ha dato tanto alla mia crescita artistica. Pur avendo una poetica diversa da quella di Samuele, la sua musica mi ha dato davvero tanto. La sua capacità di essere allo stesso tempo leggero e profondo mi ha sempre colpito. La musica di Bersani mi ha cresciuto ed ho voluto farmi questo regalo”.

La cover del 45 giri di “Mai dire mai (La Locura)
  • La tua canzone, invece, non nasconde anche un attacco ai consumatori di intrattenimento…

Abbiamo tutti fretta di consumare senza preoccuparci di quali saranno gli effetti sulla cultura. L’Italia si è sempre vantata di essere la culla della cultura ma non credo che la maggior parte del popolo abbia un rapporto “sano” con essa. La nomina di Lucia Borgonzoni come sottosegretaria alla Cultura non fa che aumentare i dubbi…

  • Cosa ti aspetti da questo Sanremo?

Di non prendermi troppo sul serio e soprattutto che dal palco dell’Ariston possa davvero ripartire la musica. Credo che fosse davvero importante organizzare questo Festival al di là di tutte le cose che mancheranno. La musica dal vivo ha bisogno di questa occasione

Vincenzo Lombardi