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In molti ci chiedono sviluppi a proposito della “delibera tarocca”, quella pubblicata in bianco sul sito istituzionale del Comune (delibera n.4/2021). Possiamo solo dire che mentre scriviamo questo comunicato la “delibera candida” è stata rimossa dal sito, ma nulla si conosce dell’autore di un tale pasticcio, dei provvedimenti adottati nei confronti dei responsabili e, soprattutto, del contenuto di tale deliberazione (riguarda il depuratore, il servizio di depurazione?). Staremo a vedere, sperando di poter sentire qualche parola anche da parte del Sindaco (anche perché non è la prima volta che accadono episodi del genere, alquanto umilianti). I recenti fatti di cronaca hanno in qualche modo portato alla ribalta i problemi atavici della “macchina comunale”. Ma anche questi tristi eventi non sembrano aver scalfito più di tanto l’imperturbabile inerzia del sindacoVirgilioPacifico. Non sappiamo se l’Amministrazione stia lavorando al cosiddetto “Pola”, il Piano operativo per il lavoro agile. Un’occasione politica, prima ancora che tecnico-amministrativa, per discutere complessivamente dell’attività amministrativa(anche a seguito della pandemia), per procedere ad una diagnosi organizzativa e per riprogettare l’assetto burocratico nel suo complesso e il suo funzionamento. Abbiamo pochi dipendenti (rispetto al fabbisogno), con un’età media altissima econtinuiamo a non investire nella valorizzazione e nella formazione delle risorse umane, a non avere servizi online,ad avere uffici sparsi per mezza città, ad essere privi di alcune indispensabili professionalità e a procedere con l’esternalizzazione di funzioni (anche quelle più delicate), che depriva ulteriormente l’apparato amministrativo. Il sindacoPacifico ha perso quasi quattro anni del suo mandato quinquennale senza essere capace neppure di avviare una discussione sullo stato degli uffici comunali e sulla necessità di riorganizzazione dei servizi, di innovazione e digitalizzazione. Pacificoha pensato di poter fare le “nozze con i fichi secchi” e quello che doveva essere il suo primo obiettivo (riorganizzare, ammodernare e rimotivare la struttura burocratica) è restato “lettera morta” e in qualche caso è stato addirittura sacrificato alle solite logiche clientelari, ai favoritismi e alle disparità.Si dovrebbe approfittare dello sblocco del turn over per ripensare totalmente il modello organizzativodel comune di Mondragone vecchio di quarant’anni. Alcuni importanti stimoli arrivano dal lavoro del Forum Disuguaglianze e Diversità(che l’AMBC segue attivamente fin dalla sua costituzione) che, insieme a Movimenta e Forum PA, ha lanciato un appello pubblico sottoscritto da una buona rappresentanza di deputati di diverso orientamento e da alcuni esponenti di spicco della società civile e del Terzo settore.Come suggerisce questo studio, non si tratta tanto di comprare dei pc più performanti e flessibili, ma il traguardo atteso è un ripensamento dei modi e dei processi globalmente intesi. La pubblica amministrazione (e soprattutto quella locale, aggiungiamo noi) si deve cimentare con i quattro obiettivi delineati da Fabrizio Barcain tandem con le organizzazioni che si sono occupate di questa campagna di sensibilizzazione: giovanimissioni,capacitazione e partecipazione. Ne deriva un lavoro per obiettivi con indicatori misurabili e trasparenti che diano all’esterno un’idea chiara del lavoro pubblico per la città. Cari  Consiglieri  comunali, prendete il documento del Forum Disuguaglianze e Diversità e andate in Consiglio comunale a discuterlo, “piegandolo”alla nostra realtà amministrativa, che necessità di essere profondamente rigenerata: https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/wp-content/uploads/2020/11/Proposta-PA_-versione-finale-25-nov-2020.x97376.x74988.pdf. E approvate un atto d’indirizzo in grado di vincolare l’esecutivo e di aprire un dibattito (anche con i sindacati) sul futuro dell’assetto organizzativo comunale.Per una volta onorate il mandato che avete ricevuto!AMondragone siamo all’“anno zero” (e alla propaganda dispensata a piene mani da qualche “personaggetto” alla vigilia delle recenti elezioni regionali con lo specchietto delle assunzioni): per la digitalizzazione, per lo snellimento procedurale, per la trasparenza, per la capacità di inclusione dei cittadini nei processi decisionali, per la capacità di saper lavorare per obiettivi (sapendoli anche raggiungere) e di saper rendere conto. Un settore su tutti è assolutamente inesistente: stiamo parlandodellacomunicazione istituzionale e pubblica,sull’importanza della quale appare inutile anche solo soffermarsi (senza confonderla però con la propaganda).Abbiamo bisognodi semplificazione dell’informazione e di saper comunicare con semplicità e per ogni azione pubblica:risorse programmate e spese,localizzazioniambiti tematicisoggetti programmatori e attuatoritempi di realizzazione e risultati attesi. Prendiamo, per esempio, il settore forse più carente da questo punto di vista (ma di primaria importanza per un monitoraggio civico che incoraggi la cittadinanza attiva), quello dei lavori pubblici. Dovremmo poter portare i cittadini nella macchina complessa dei bandi, dei codici, delle assegnazioni, della giurisprudenza. Un’operazione non solo indispensabile per la democrazia e la partecipazione, ma anche per l’efficacia e l’efficienza dell’azione pubblica e per arginare anzitempo ipotesi di malamministrazione (se non di malaffare). C’è –insomma– tanto da fare sul versante organizzativo e funzionale, ma non sarà questo Sindacoa farlo. Ha ampiamente dimostrato di non esserne capace. Dobbiamo soltanto sperare che il futuro arrivi prima del previsto e che sia la volta buona.

Redazione