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Anche questa settimana non si può sfuggire dal parlare di San Felice a Cancello.

A poche ore dalla irrevocabilità delle dimissioni, Giovanni Ferrara ritira le dimissioni!

Siamo alla sagra dell’assurdo. Ferrara aveva scritto, a questo punto a vacante, la parola “irrevocabili” accanto a dimissioni, dobbiamo pensare che la parola del sindaco vale alquanto poco. 

Il sindaco ha tenuto in scacco sé stesso e il proprio comune a che pro!? Siamo convinti che questa borbonica tattica del fare ammuina sia stata decisa a tavolino già il 1° febbraio dopo la riunione di giunta. 

Non ci venga a dire Ferrara che lo ha fatto per il popolo sanfeliciano e fesserie varie, dica invece cosa è successo alle “istituzioni esterne”, cosa è cambiato nella macchina comunale accusata di essere inefficiente. 

Tutto ciò come abbiamo scritto nel nostro blog si riduce ad una unica parola: RIDICOLO!

Passando per gli altri comuni, ad Arienzo ancora l’ennesima chiusura delle scuole per quanto riguarda la didattica in presenza. Nonostante un numero di positivi che dovrebbe essere sotto controllo, quest’anno il massimo che abbiamo registrato è stata una punta di 40 positivi a inizio gennaio, l’amministrazione comunale si muove come se vi fossero 400 oggi. Come sempre, non è solo il caso di Arienzo e non solo il caso dei comuni, ma dai comuni fino al governo centrale, si ha sempre l’impressione che si vada a casaccio senza un piano da seguire, senza averlo manco elaborato un piano. 

Già immaginiamo la tiratina d’orecchi che ci farà il sindaco Giuseppe Guida sul fatto che proprio grazie alle restrizioni si è avuto un numero minimo di positivi. Ed è vero, ha perfettamente ragione, e credo nessuno glielo tolga, ma appunto le restrizioni, anche severe, che il sindaco ha adottato andavano bene nel periodo ottobre-novembre dove la situazione era preoccupante, ma ora non hanno molto senso, certo siamo consapevoli che allentare le maglie dei divieti significa un aumento dei contagi e proprio per questo che noi chiediamo un minimo di programmazione. Facciamo un esempio per spiegarci meglio. Mettiamo che esista un comune che si chiama Pungiglionia e noi ne siamo il sindaco, il comune ha diciamo un 10.000 abitanti. Ecco noi da sindaco di questa ridente località elaboreremmo questo piano comunale: • Rapporto positivi/abitanti del 0.75% fino all’1% coprifuoco tutti i giorni dalle 20 alle 06• Rapporto positivi/abitanti dell’1,01% fino all’1,50% si tenga conto della disposizione precedente e in più chiusura scuole di tutti gli ordini e grado• Rapporto positivi/abitanti 1,51% fino al 2% si tenga conto delle disposizioni precedenti e in più coprifuoco dalle ore 18 alle 06, autocertificazione “classica” per spostarsi.• Rapporto positivi/abitanti oltre il 2% zona rossa.• Sotto lo 0,75% si ha “solo” il rispetto della mascherina e distanziamento.

Insomma, è una idea, non è perfetto, però è un piano, un qualchecosa, perché il comune covid free lo avremo quando le vaccinazioni andranno a pieno regime e qua la cosa è lunga, convivere con il virus significa questo: darsi un piano. Sia chiaro non è un problema solo di Arienzo, solo dei comuni della Valle di Suessola, ma è proprio generale, si va a senso.

Riguardo Santa Maria a Vico e va bene qua siamo a oggi le comiche. Il sindaco Andrea Pirozzi tramite un comunicato ha dato la fiducia al governo Draghi e noi ce lo immaginiamo il neopresidente del consiglio preoccupato chiedere ai suoi collaboratori stretti se avesse il placet del primo cittadino di Santa Maria. Il sindaco ha anche illustrato come va speso il recovery fund in ben 12 punti, alcuni dei quali come è stato ben spiegato da questo giornale non sono nemmeno di competenza comunale, oppure si tratta di punti bocciati proprio.

Riguardo invece la campagna elettorale a Cervino,iniziata anzitempo con la candidatura di Giuseppe Vinciguerra, non è stato al momento seguito da altri aspiranti candidati sindaci, ma anche questo è un argomento che affronteremo meglio la prossima volta.

www.pungiglioneblog.com

Alfredo Ferrara