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Riceviamo e pubblichiamo

Dopo le strane dimissioni di F. Iannone dal CdA del Museo Campano – da poco rinnovato tutto al femminile – si infittiscono i misteri che da decenni condizionano la vita di un monumento così insigne per responsabilità di enti di governo e di direzione non adeguati, anzi del tutto incompetenti, nominati dal Presidente della Provincia. Infatti, prendendo spunto da un recente articolo è stato diffuso un comunicato molto duro da parte del nuovo CdA nei confronti del Direttore Solino, che viene definito “provvisorio”, accusato di “poca collaborazione istituzionale”, che addirittura tramite la stampa rilascia “dichiarazioni del tutto fuorvianti e fuori regolamento”, per cui il suo operato viene posto sotto “vigilanza (così come prevede lo Statuto). In modo maldestro viene accusata anche la giornalista di aver “pubblicato notizie del tutto false”

Per la verità nella stessa nota si fa riferimento “a problemi e criticità scaturiti da una gestione fallimentare degli ultimi anni”. In questo modo si ribadiscono le preoccupazioni che da tempo sono state avanzate dal mondo delle associazioni nei confronti di una Provincia che non può farcela a gestire questo bene comune di enorme valore, scassata e ormai declassata come quella di Caserta (titolare del monumento, con pochi addetti per seguire oltre 30 sale espositive, tutte di grande pregio e di valore storico ed artistico. Senza contare il fatto che nel triennio 2017-2019 il numero dei visitatori censiti si è più che dimezzato.                                                                Per questi motivi come rete Amici del Museo Campano  e associazioni capuane abbiamo deciso di riprendere e rilanciare un ambizioso progetto volto a garantire una  valorizzazione e promozione a livello nazionale e internazionale del nostro gioiello, simbolo della memoria storica e dell’identità culturale di Terra di Lavoro e della Campania Felix. Oggi ritorna di nuovo attuale l’appello lanciato alcuni anni fa dal TCI Aperti per Voi per salvare il monumento dal rischio di chiusura per carenza di personale.

A tal fine possiamo riproporre il progetto di valorizzazione, predisposto nel 2017 dal Mibact ed inviato ai vari enti ed istituzioni, a partire dalla stessa Provincia, dal Comune di Capua fino alla Regione Campania. Tale importante documento è rimasto chiuso nei vari cassetti senza alcun esito. Per questi motivi ribadiamo ancora una volta che oggi diventa quanto mai necessario l’intervento del Governo e del Ministero competente – insieme con la Regione Campania: una condizione indispensabile per poter risolvere il caso “Museo Campano” e metterlo in un livello di dignità e di prestigio che merita. Il primo passo in tale direzione può essere l’insediamento di un apposito tavolo tecnico per definire criteri e scelte di innovazione amministrativa e gestionale, che dovrebbe far capo al Mibact, con la partecipazione della Regione, della stessa Provincia e del comune di Capua, grazie anche ad un patto pubblico-privato di gestione condivisa con le associazioni del terzo settore (ed anche di imprenditori che vogliono gestire in questo campo), così come avviene in tante altre buone pratiche a livello nazionale ed europeo.

Come rete Amici del Museo Campano riproponiamo l’appello rivolto al Mibact e Regione Campania per salvare e valorizzare  il Museo Campano e chiederemo un incontro di merito per attivare le procedure necessarie. Ci rivolgiamo alle associazioni ed ai cittadini attivi per aderire e sostenere questa battaglia di civiltà per poter ripartire con la cultura nel nostro territorio, anche in una fase difficile di emergenza sanitaria.

Redazione