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MADDALONI- Lavori infiniti, anzi mai completati. E cittadini, soprattutto gli anziani e persone non deambulanti, condannati agli arresti domiciliari. Esiste un angolo pregevole, con panorami mozzafiato e una storia di prima grandezza nel panorama dei centri storici meridionali, cancellata dall’oblio e dalla geografia urbana. Sui Formali non arriva nemmeno il netturbino. E così, ci si organizza da soli: dallo spazzamento al diserbamento alla piccola manutenzione stradale e pure degli immobili. Ma questa volta, è stata superata anche la soglia di civile sopportazione. Alla ricerca di una perdita idrica, sembra ancora non trovata, è cominciata un’opera di sollevamento dei basoli. Il risultato è che la pavimentazione non è stata risistemata. Basoli divelti, scavi aperti, tubazioni scoperte e pedoni che si aggirano dentro il cantiere. Non per curiosità ma per raggiungere la propria casa. E’ la difficilissima vita di chi vive nell’area pedemontana e nel centro storico antico: zero servizi, zero in sicurezza e zero visibilità Sembra quasi che la mancanza di attenzione sia un atto dovuto. Mentre altrove tra “periferie che si ribellano”, “Via Appia che si innervosisce”, “Via Pioppolungo che si incazza” i disservizi assurgono all’attenzione collettiva, sui Formali, ma in tutto il centro storico, sembra che il degrado, l’abbandono e l’oblio siano un elemento distintivo del paesaggio. Così uno dei luoghi più pregevoli, incantati e a forte vocazione residenziale del territorio è diventato uno dei luoghi più marginali e dimenticati della città dove si vive in condizioni di totale degrado ed abbandono. Basta addentrarsi tra i vicoli per rendersi conto di come lo scenario si trasforma velocemente a ogni passo. Percorrendo quella strada e lasciandosi il resto della città alle spalle ci si imbatte, dopo pochi metri, in una realtà “alternativa” in cui tutto cambia. Solo la cura e l’attenzione dei residenti tengono acceso un barlume di decoro urbano e di dignità degna di una comunità civile.

Redazione