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MADDALONI- E’ un evento. Con quasi 100 mesi di ritardo, oggi è ripartito il cantiere per la ricostruzione e il completamento del municipio storico crollato nel dicembre 2011. Tutta colpa dello schianto durante la fase di abbattimento e della lunga stagione di contenziosi giudiziari. Dopo il via  libera dalla magistratura (relativo all’attribuzione delle responsabilità del crollo del vecchio municipio durante la demolizione), vediamo cosa rimane del vecchio progetto. Molto ma non tutto. Tagliati oltre 300 mila euro del progetto originario. Cancellato l’avveniristico progetto per la costruzione di un «impianto geotermico», capace di trasferire  calore dal terreno o dall’acqua all’ambiente interno utilizzando una pompa di calore alimentata dal pozzo esistente sottostante l’antico municipio. Pertanto, è stato interrato parte del vano sotterraneo che doveva ospitare gli impianti. Sul riempimento, si sta edificando il ponteggio. Ora del finanziamento originario sono disponibili solo 250 mila euro per la riapertura immediata dei canteri, prima parte di circa 700 mila euro di finanziamento residuo. Per completare l’intervento complessivo il comune ricorrerà ad un mutuo. Che si costruirà? Verranno completati altri due solai. La ricostruzione è stata divisa in due lotti funzionali. Il primo parte oggi con il completamento del nuovo edificio in cemento armato (ultimi due solai). A seguire, partirà il secondo lotto che comprende prima la messa in sicurezza e poi il completamento del palazzo di città storico (costruito in tufo) e della sua base vincolata dalla Soprintendenza con le vestigia del sedile dell’Università del XVI secolo. Per completare, questa parte, sarà acceso un muto per completare la ricostruzione. Lo stabile non sarà sede, come da progetto originario, di uffici ma soprattutto dell’aula consiliare, aula per conferenze, locali per i matrimoni del gabinetto del sindaco. Il piano terra ospiterà il Comando di Polizia Municipale e l’autoparco dei vigili.

Redazione